ROMA - Lo scontro sul partito del Sud agita il Pdl: tra le spinte autonomiste dell'Mpa di Raffaele Lombardo e i "ribelli" guidati da Miccicché, oggi si inserisce anche il ministro Brunetta, decisamente contrario: "Dico no se deve servire a ricattare il resto della politica".
Tensione che preoccupa e consiglia l'intervento diretto del premier. Silvio Berlusconi, in serata, prende la questione dal lato che interessa tutti, quello economico e, in una nota ufficiale, annuncia lo sblocco in tempi rapidi dei fondi "Fas" (quelli per le aree sottoutilizzate" che furono all'origine della recente crisi alla Regione Sicilia) per il Mezzogiorno ed un piano "innovativo" per il rilancio del Sud. Ma c'è spazio anche per una stilettata a chi insiste: "Non mi preoccupano le uscite e i comportamenti che sono con evidenza riconducibili a recriminazioni e a richieste di potere di tipo personale e che si è invano cercato di coprire come fossero attenzioni verso il destino del Mezzogiorno".
E il premier rivendica a sé e al suo esecutivo un forte impegno per il Meridione: "Questo governo - spiega la nota di Palazzo Chigi - non ha mai trascurato i problemi del Sud. Mi sembra che abbiamo fatto molto, anzi moltissimo, per Napoli e per la Campania, per l'Aquila e per l'Abruzzo, per Catania, per Palermo, che non sono certo aree del Nord".
Poi il capitolo infrastrutture: "Sono state anche stanziate somme rilevanti per numerose infrastrutture e avrò il piacere di inaugurare diversi cantieri da qui alla fine dell'anno. Piuttosto, consapevoli che i sistemi amministrativi del passato hanno dato luogo a troppe inefficienze e a troppi sperperi - aggiunge Berlusconi - abbiamo richiesto e atteso garanzie dalle regioni circa l'utilizzo dei Fondi Fas in infrastrutture anzichè in spese correnti. E presto trasferiremo alle stesse regioni i suddetti fondi".
Ed ecco il piano innovativo: "Ora - sottolinea il presidente del Consiglio - stiamo lavorando con i ministri delle Infrastrutture, dello Sviluppo e dell'Economia, dell'Ambiente e delle Regioni per mettere a punto un Piano innovativo per il Sud, la cui modernizzazione e il cui sviluppo ci stanno da sempre a cuore perchè significano maggior benessere per tutta l'Italia".
La tensione nel Pdl. Il tema, si diceva, ha creato comunque tensione nel centrodestra. A cominciare da Renato Brunetta: "Dico no al partito del Sud, se la sua missione deve essere quella di ricattare il resto della politica, per avere più risorse e spenderle male".
Ed ecco la soluzione del ministro della Funziona pubblica: "Che esista da sempre un problema meridionale è indubbio - spiega Brunetta - ma la questione è affrontare con fermezza i nodi di una classe dirigente e politica inadeguata. Inutile o sterile fare del facile campanilismo o peggio farsi prendere dalla facile retorica sui luoghi comuni del Mezzogiorno". Venendo all'attualità politica per Brunetta il problema è chiaro: "Se si tratta di avere piu' soldi e spenderli male allora dico di no. Se questi movimenti politici si formano per ricattare il resto della politica, per avere più risorse e spenderle male allora non li vedo con favore".
Disco rosso anche da parte del sindaco di Roma, Gianni Alemanno che da una parte si dice favorevole ad un ministro per il Mezzogiorno, dall'altra però avverte: "Il confronto deve restare nel Pdl. Non c'è bisogno di fare uscire schegge impazzite fuori dal nostro partito".
Mentre Ignazio La Russa vede il rischio frammentazione: "Secondo La Russa la questione del Sud deve diventare "emergenza nazionale, ma se si mettono in contrasto le ragioni del Sud con quelle del Nord, secondo quanto sembrerebbe voler fare un Lombardo o altri, il Sud farebbe la parte del vaso di coccio, dando spazio alla Lega non di Bossi, che è su un altro livello, ma a quella dei Borghezio: sarebbe un passo indietro rispetto a quello che è il percorso nazionale del Popolo della Libertà". Il titolare della Difesa, però, non nega i problemi del Mezzogiorno e invita il centrodestra "ad accendere di più i riflettori su quello che stiamo facendo per il Sud".
Un fuoco di fila che, però, non sembra spaventare i sostenitori del "partito del Sud". "Nella manovra anticrisi non c'è neppure una riga per il Mezzogiorno, hanno perfino cancellato anche quel poco che c'era sul Ponte. Se il decreto non sarà modificato la scissione del Pdl sarà inevitabile e nascerà 'Forza Sud'" taglia corto Miccichè, in un'intervista a Il Sole 24 Ore. Duri i toni del sottosegretario che punta il dito contro il "il governo della Lega". Sono pronti all'addio i dissidenti, ma avvertono: "Non siamo noi ad andarcene, ci stanno buttando fuori".
Polemica abbastanza calda, insomma. E Berlusconi non tarda a farsi sentire
Tensione che preoccupa e consiglia l'intervento diretto del premier. Silvio Berlusconi, in serata, prende la questione dal lato che interessa tutti, quello economico e, in una nota ufficiale, annuncia lo sblocco in tempi rapidi dei fondi "Fas" (quelli per le aree sottoutilizzate" che furono all'origine della recente crisi alla Regione Sicilia) per il Mezzogiorno ed un piano "innovativo" per il rilancio del Sud. Ma c'è spazio anche per una stilettata a chi insiste: "Non mi preoccupano le uscite e i comportamenti che sono con evidenza riconducibili a recriminazioni e a richieste di potere di tipo personale e che si è invano cercato di coprire come fossero attenzioni verso il destino del Mezzogiorno".
E il premier rivendica a sé e al suo esecutivo un forte impegno per il Meridione: "Questo governo - spiega la nota di Palazzo Chigi - non ha mai trascurato i problemi del Sud. Mi sembra che abbiamo fatto molto, anzi moltissimo, per Napoli e per la Campania, per l'Aquila e per l'Abruzzo, per Catania, per Palermo, che non sono certo aree del Nord".
Poi il capitolo infrastrutture: "Sono state anche stanziate somme rilevanti per numerose infrastrutture e avrò il piacere di inaugurare diversi cantieri da qui alla fine dell'anno. Piuttosto, consapevoli che i sistemi amministrativi del passato hanno dato luogo a troppe inefficienze e a troppi sperperi - aggiunge Berlusconi - abbiamo richiesto e atteso garanzie dalle regioni circa l'utilizzo dei Fondi Fas in infrastrutture anzichè in spese correnti. E presto trasferiremo alle stesse regioni i suddetti fondi".
Ed ecco il piano innovativo: "Ora - sottolinea il presidente del Consiglio - stiamo lavorando con i ministri delle Infrastrutture, dello Sviluppo e dell'Economia, dell'Ambiente e delle Regioni per mettere a punto un Piano innovativo per il Sud, la cui modernizzazione e il cui sviluppo ci stanno da sempre a cuore perchè significano maggior benessere per tutta l'Italia".
La tensione nel Pdl. Il tema, si diceva, ha creato comunque tensione nel centrodestra. A cominciare da Renato Brunetta: "Dico no al partito del Sud, se la sua missione deve essere quella di ricattare il resto della politica, per avere più risorse e spenderle male".
Ed ecco la soluzione del ministro della Funziona pubblica: "Che esista da sempre un problema meridionale è indubbio - spiega Brunetta - ma la questione è affrontare con fermezza i nodi di una classe dirigente e politica inadeguata. Inutile o sterile fare del facile campanilismo o peggio farsi prendere dalla facile retorica sui luoghi comuni del Mezzogiorno". Venendo all'attualità politica per Brunetta il problema è chiaro: "Se si tratta di avere piu' soldi e spenderli male allora dico di no. Se questi movimenti politici si formano per ricattare il resto della politica, per avere più risorse e spenderle male allora non li vedo con favore".
Disco rosso anche da parte del sindaco di Roma, Gianni Alemanno che da una parte si dice favorevole ad un ministro per il Mezzogiorno, dall'altra però avverte: "Il confronto deve restare nel Pdl. Non c'è bisogno di fare uscire schegge impazzite fuori dal nostro partito".
Mentre Ignazio La Russa vede il rischio frammentazione: "Secondo La Russa la questione del Sud deve diventare "emergenza nazionale, ma se si mettono in contrasto le ragioni del Sud con quelle del Nord, secondo quanto sembrerebbe voler fare un Lombardo o altri, il Sud farebbe la parte del vaso di coccio, dando spazio alla Lega non di Bossi, che è su un altro livello, ma a quella dei Borghezio: sarebbe un passo indietro rispetto a quello che è il percorso nazionale del Popolo della Libertà". Il titolare della Difesa, però, non nega i problemi del Mezzogiorno e invita il centrodestra "ad accendere di più i riflettori su quello che stiamo facendo per il Sud".
Un fuoco di fila che, però, non sembra spaventare i sostenitori del "partito del Sud". "Nella manovra anticrisi non c'è neppure una riga per il Mezzogiorno, hanno perfino cancellato anche quel poco che c'era sul Ponte. Se il decreto non sarà modificato la scissione del Pdl sarà inevitabile e nascerà 'Forza Sud'" taglia corto Miccichè, in un'intervista a Il Sole 24 Ore. Duri i toni del sottosegretario che punta il dito contro il "il governo della Lega". Sono pronti all'addio i dissidenti, ma avvertono: "Non siamo noi ad andarcene, ci stanno buttando fuori".
Polemica abbastanza calda, insomma. E Berlusconi non tarda a farsi sentire
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