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ESCORT, LA STAMPA DIOCESANA CONTRO IL PREMIER

ROMA - "Degrado morale e libertinaggio: bisogna reagire". "Lettera aperta a Berlusconi: tra confusione e immoralità". "Basta eccessi e derive, gli italiani chiedono coerenza e sobrietà". "Una privacy che non si può nascondere". "Le vicende che coinvolgono il premier gettano molte ombre sulla credibilità del Paese: speriamo di uscire presto da questa melma". "Il re è nudo?".

Sono solo alcuni dei titoli degli editoriali dedicati al caso Berlusconi dai settimanali diocesani dell'ultimo mese sulla scia dei richiami già fatti da Famiglia Cristiana e dal quotidiano dei vescovi Avvenire, che ancora ieri ha pubblicato un altro severo editoriale sul premier, pur senza nominarlo, dal titolo "Reati e peccati: riscoperta l'etica pubblica, adesso un passo avanti".

Lo firma Francesco D'Agostino, ex presidente del Comitato nazionale di Bioetica, che stigmatizza i "disdicevoli comportamenti pubblici", richiamandosi a "quell'etica pubblica" alla quale "i nostri governanti" sembra siano portati a "mancare di rispetto". Dichiarandosi persino "d'accordo con i "laicisti": gli scandali sono intollerabili per una democrazia".
Altri interrogativi, altrettanto severi, uniti a critiche e a richieste di "chiarezza", adesso emergono anche dalla galassia dei periodici diocesani, una rete di informazione cattolica di base che fa capo ai vescovi locali, formata da 168 testate per oltre un milione di copie diffuse ogni settimana. L'ultimo nato è Vola, il quindicinale della diocesi dell'Aquila presentato lunedì scorso.

Tra i giudizi più taglienti quello de il Corriere Cesenate che nell'editoriale "Autorevolezza ricercasi" parla di "clima da basso impero in cui" un premier "si trova nella necessità di dover smentire in pubblico le accuse che provengono da signore di dubbia fama", accuse che "lo pongono in una condizione "sotto ricatto" non accettabile per un Paese che si rispetti. Se ancora di rispetto si può parlare. Speriamo di uscire quanto prima di questa melma. Il puzzo è davvero insopportabile".
Il Corriere Cesenate dedica anche una "Lettera aperta a Berlusconi, tra confusione e immoralità", nella quale lo critica perché non fa emergere "la verità", "parla di immondizia, ma non smentisce chiaramente, lascia che le domande fluttuino nella testa dell'opinione pubblica e alla fine, qualsiasi cosa sia successa, tutta questa confusione lascerà negli italiani un'idea di immoralità e di marciume". Al recente richiamo del segretario della Cei, monsignor Mariano Crociata, La Cittadella di Mantova dedica un editoriale indignato fin dal titolo, "Degrado morale e libertinaggio, bisogna reagire", notando che l'intervento di Crociata ha suscitato "una vasta eco" nel paese.

Il Risveglio popolare, del Canavesano, ricorda il "duro attacco di Giuliano Ferrara al premier per le vicende scabrose delle veline e delle escort a Villa Certosa e a Palazzo Grazioli", lamenta che "l'opinione pubblica è disorientata" e per questo si spinge a chiedere "una parola risolutrice" persino al capo dello Stato. E' di "basso profilo la politica italiana in questo momento" lamenta la Voce del Logudoro di Ozieri che ammonisce: chi assume "ruoli di rappresentanza nazionale e internazionale ha l'obbligo morale di rispondere all'opinione pubblica, con una vita il più possibile integerrima e al di sopra di ogni privato festino o quant'altro".

Sulla Vita Cattolica di Cremona, il direttore don Vincenzo Rini invoca "chiarezza" e quella "verità che non appare in comportamenti che disprezzano la dignità del corpo e della sessualità". In un altro editoriale si chiede, polemicamente, "Il Re è nudo?". L'Appennino Camerte aderisce, invece, "al disagio espresso da Avvenire" sul caso Berlusconi, "un disagio che sta affiorando, al di fuori di ogni meschino interesse partitico, in altri giornali di diverso orientamento e anche all'interno del collegio episcopale".


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