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DIFENDE L'AMICO GAY. PESTATA

Branco in azione in piazza Bellini. "Lo stesso gruppo ha accoltellato anche un cinquantenne". Ventiseienne rischia di perdere l´occhio: "Nessuno mi ha aiutata"


Aggredita una ragazza in piazza Bellini. Picchiata da un gruppo di dieci persone. La sua colpa? «Sono intervenuta per difendere un mio amico gay. Hanno cominciato a prenderlo in giro per la salopette e per una borsa che portava. Lo hanno spinto, insultato e preso a schiaffi. Io non sopporto le ingiustizie. Sono intervenuta. Volevo parlare con loro e mi hanno picchiata». Maria (il nome è di fantasia), 26 anni, parla dall´ospedale Pellegrini, dove è ricoverata. Rischia di perdere l´occhio sinistro. Ma il destro è spalancato, azzurro, arrabbiato. «È stata un´aggressione omofoba», dice senza paura. E l´ha scritto anche sulla denuncia. Ai carabinieri M. rivela: «Una volta in ospedale ho saputo che in piazza Dante una persona sulla cinquantina e stata accoltellata verosimilmente dagli stessi ragazzi».

Una notte di violenza incontrollata? «Uno portava un giubbotto nero, l´altro una maglia arancione - continua la ragazza - Uno si è avvicinato e dal bidone della spazzatura ha preso una bottiglia di birra». E poi spinte, insulti. Tutto alle due di notte. «Mi sono raggomitolata, con la testa sulla pancia, ma hanno continuato a prendermi a calci. Quando hanno visto la maglia piena di sangue sono fuggiti in scooter». Maria è elettrica ed è dura: «Non so se perdo l´occhio, ma ho la testa che funziona. Li potrei riconoscere e spero che la polizia li arresti. Non é la prima volta che in piazza Bellini se la prendono con i più deboli e i gay. La settimana scorsa passarono in moto e coprirono tutti con la schiuma degli estintori, a sfregio, senza motivo». Maria non pensa a sé, è arrabbiata: «Perché c´è chi si sente padrone della piazza e perché mentre mi aggredivano nessuno è intervenuto per aiutarmi».

All´indomani in piazza Bellini, il quartiere parla di una guerra in atto tra i Mastiffs e un gruppo del quartiere Sanità: si contendono il dominio della zona e cercano di cacciare i gay dalla piazza. Ma nessuno ha visto nulla. «Non so cosa sia successo. Avevamo appena chiuso», ricorda Vincenzo Fiorillo, del bar omonimo. Insorgono e sono solidali con la ragazza aggredita Carlo Cremona di I-Ken, Salvatore Simioli di Argigay e Giordana Curati di Arcilesbica: «Basta con la violenza. Non è la prima volta. Chiediamo un intervento urgente del Comune e un tavolo per la sicurezza. Non possiamo aspettare una nuova aggressione».
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