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Google lancia il testamento digitale dell'utente "Che ne sarà dei vostri account? Decidete voi"


BOSTON - Google lancia un nuovo servizio che permette agli utenti di decidere cosa ne sarà degli account personali con cui accedere ai vari servizi dopo la loro dipartita dal mondo terreno. Sarà anche un po' macabro, ma di certo è utile. Il nuovo tool è stato battezzato Inactive Account Manager e permette di programmare il destino dei profili creati per l'accesso a Google, Gmail, Blogger, Google Drive, Google+, Picasa Web Album, Google Voice e YouTube. Profili che, in caso di una precisa volontà in senso contrario, sopravviverebbero al loro titolare.

"Speriamo che questa nuova opzione vi aiuti a pianificare il vostro aldilà digitale in modo da proteggere la vostra privacy e la vostra sicurezza. Ma anche a rendere la vita dei vostri cari più semplice", spiega Andreas Tuerk, manager di Google, sul post che accompagna la presentazione del servizio Inactive Account Manager.  Prontamente ribattezzato in rete Death Manager.

Sul destino dei profili c'è ben poco da ironizzare: negli account sono immagazzinate una serie di informazioni personali e ricordi di cui è opportuno mantenere il controllo sempre, anche "dopo". Facebook e Twitter già permettevano - con pagine ad hoc e procedure non sono sempre facili perché si attengono a stretti principi di privacy - di segnalare i profili di una persona deceduta. Ora è possibile fare una sorta di "testamento digitale" anche con Google. Inactive Account
Manager (Gestione dell'account inattivo) introduce una serie di automatismi dettati dallo stesso utente per avviare la cancellazione non solo della propria iscrizione ai diversi servizi, ma anche dei dati raccolti online nel corso degli anni. Per esempio, sarà possibile scegliere di eliminare un profilo dopo un periodo che va dai tre ai 12 mesi di inattività o decidere di lasciare i nostri dati in eredità a una persona di cui ci fidiamo.

E' possibile specificare fino a 10 contatti da avvisare dell'inattività dell'account e identificarli eventualmente come ereditari dei propri contenuti. La società si riserva poi di effettuare delle verifiche sia sui nomi autorizzati, sia sul profilo dell'utente. Una volta identificato l'account come "inattivo", parte l'avviso al numero di telefono o alla mail indicata nel "testamento digitale". Il nuovo tool di Google interviene proponendo una soluzione in uno scenario di vuoto legislativo. Sul tema degli account, la traccia delle esistenze vissute in parallelo sul World Wide Web, e del loro destino non esistono ancora leggi apposite. E in più di una occasione i familiari delle persone decedute non sono riuscite ad accedere agli account dei loro cari dove, oltre ai dati personali, ci sono i ricordi e le testimonianze di una vita. In passato sono nati servizi privati, come Legacy Locker e SecureSafe, che danno la possibilità di sottoscrivere delle dichiarazioni sul proprio "testamento digitale".

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