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Delitto Udine,15enni usarono bancomat vittima. Attesa per l'autopsia


UDINE - Proseguono le indagini per l'omicidio del pensionato delle ferrovie Mirco Sacher: stando a quanto si apprende in ambienti investigativo-giudiziari, le due ragazzine che si sono accusate del delitto hanno fatto un prelievo con la carta bancomat della vittima durante la fuga. Il prelievo fa ritenere che le adolescenti potessero conoscere il codice della carta. Il bancomat sembra fosse custodito nel portafogli, che Sacher teneva in auto, ma non è stato ancora accertato se sia stato rapinato o rubato dal portafogli dell'anziano. Negli ultimi tempi, secondo quanto si è appreso, sarebbero stati numerosi i prelievi effettuati.

Intanto gli investigatori hanno posto sotto sequestro le pagine Facebook delle due quindicenni. Con ogni probabilità verrà nominato un consulente incaricato di analizzare le caselle delle due ragazzine alla ricerca di indizi utili per ricostruire la vicenda, almeno nei suoi contorni. Da quanto si è appreso, almeno una delle due ragazze avrebbe usato il social network con grande assiduità; meno l'altra. Gli investigatori ritengono che le due adolescenti possano aver affidato al loro diario online pensieri e confidenze utili alle indagini.

Oggi l'autopsia e la convalida del fermo. È stata affidata all'anatomopatologo Carlo Moreschi, affiancato da un collega,l'autopsia sul corpo di Sacher. L'esame - che gli inquirenti ritengono fondamentale per determinare le cause della morte dell'uomo e quindi il prosieguo delle indagini nei confronti delle imputate - dovrà individuare in particolare come il pensionato è morto, se per strangolamento come dichiarato dalle ragazze oppure per altri motivi. Sul cadavere infatti, da un primo esame superficiale, non erano stati trovati segni evidenti, tranne alcuni lievi sul collo. Oggi il gip dovrebbe anche richiedere la convalida del fermo per le giovani. I magistrati sarebbero intenzionati, in caso di convalida, a chiedere per le ragazzine non il carcere, ma un "collocamento comunitario". Al momento le giovani si trovano in una struttura protetta a Trieste. A tutelare i loro interess ci saranno l'avvocato Federica Tosel di Udine e la collega Santina Campo, di Palermo.


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