FIRENZE – Liceo linguistico Mameli. Grosseto. Fine mese, tempo di stipendi che a scuola sono quelli che sono, non altissimi ma dignitosi. Solo che all’Istituto Mameli gli stipendi non arrivano, almeno per i supplenti. E quindi la preside usa un metodo “crudele” ma forse l’unico possibile. Li estrae a sorte. Chi vince…. vince un diritto elementare, quello di essere pagato per il lavoro svolto.

Qualche centinaio di chilometri più a nord. Bormida, in provincia di Savona. Sede della ex cartiera Cartiera Bormida di Murialdo. Ex perché fallita il 6 dicembre del 2012. In questi casi di norma dovrebbero esserci interventi “ponte” come la cassa integrazione per i 41 lavoratori rimasti senza azienda. Ne avrebbero diritto in 22 ma dalla Regione fanno sapere che, per ora, ci sono i soldi solo per sei. E gli altri? Gli altri aspetteranno. Intanto la cassa integrazione, come lo stipendio dei supplenti, si vince per sorteggio.

Quello che succede a Grosseto, come spiega Repubblica, non è un’angheria del dirigente scolastico. E soprattutto non succede per la prima volta. Già a febbraio è accaduto e ora si ripete a marzo. Scrive Repubblica:

     ”E lo stesso potrebbe succedere anche per liquidare marzo”, raccontano il dirigente amministrativo Giovanni Scarano e la preside Gloria Lamioni, “è assurdo, ce ne rendiamo conto, ma non potevamo fare diversamente. Purtroppo è una necessità a cui ci hanno costretto il ministero dell’Istruzione e quello del Tesoro”. La  lotteria dei precari, dicono, “in questa scuola si è resa necessaria a causa dei ritardi nell’assegnazione dei budget che ogni mese dovrebbero essere assegnati per pagare gli insegnanti in sostituzione”.

Una situazione analoga a quella di Savona. Là oltre al dramma del restare senza lavoro c’è la beffa del sorteggio per vedere quei soldi. Pochi, maledetti e neppure subito.


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