Maxi blitz anticamorra in Campania e sul territorio nazionale. Personale della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Napoli e del Comando provinciale carabinieri di Caserta stanno eseguendo decine di arresti, perquisizioni e sequestri nell’ambito dell’operazione ‘Il principe e la ballerina’ contro numerosi esponenti e fiancheggiatori del clan dei casalesi, coordinata dalla Procura della Repubblica e dalla Dda di Napoli. Chiesto l’arresto anche per l’ex sottosegretario all’economia Nicola Cosentino, deputato del Pdl, indagato per falso, riciclaggio e altri reati, con l’aggravante di aver agevolato gli interessi del clan camorristico dei Casalesi. Per questo l’ex sottosegretario viene indicato come “sostenitore, attraverso attività illecite” del progetto per la realizzazione (mai concretizzatasi) del centro commerciale ‘Il Principe’, a Casal di Principe (Caserta), da parte della società Vian srl, subentratata alla società Sirio, della quale avrebbero fatto parte alcuni presunti componenti del clan camorristico, arrestati questa mattina.
Cosentino è accusato di avere fatto pressioni su funzionari di una agenzia Unicredit di Roma affinché concedessero un imponente finanziamento a esponenti del clan dei casalesi per la realizzazione del centro commerciale. Gli inquirenti hanno ricostruito che il finanziamento venne concesso ma successivamente in parte bloccato perché la documentazione presentata era falsa. Il parlamentare del Pdl avrebbe anche imposto al dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di dare via libera alla concessione per la costruzione del centro in violazione di tutte le norme urbanistiche.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Cosentino, che riguarda anche un’altra cinquantina di persone, è stata firmata dal gip Egle Pilla, su richiesta dei pubblici ministeri Antonio Ardituro, Francesco Curcio e Henry John Woodcock (quest’ultimo applicato per quest’inchiesta alla Direzione distrettuale antimafia). L’inchiesta nella quale sono indagate complessivamente oltre 70 persone è considerata la più significativa tra quelle finora svolte sui rapporti tra camorra e politica.
Accusa di voto di scambio è l’accusa in base alla quale sono stati arrestati politici locali del casertano, componenti delle giunte degli ultimi anni a Casal di Principe, roccaforte del clan dei Casalesi, oggi Comune in amministrazione straordinaria. Tra questi, Angelo Ferraro, ex assessore ai Beni confiscati, nominato ad agosto scorso dall’ultimo sindaco, Pasquale Martinelli, quando era già indagato; ma anche il fratello Sebastiano, ex consigliere provinciale per i Popolari Udeur, che nell’aprile 2010 lo sospesero dal partito in via cautelativa dopo aver appreso che era stato raggiunto da un avviso di garanzia per questo reato. In manette anche i fratelli Corvino, Antonio, ex assessore al Personale e alla Cultura della giunta di Cristiano Cipriano, primo cittadino in carica fino al 2009 e arrestato anche lui, e Demetrio, entrambi figli di Gaetano, già vice sindaco di Casal di Principe nella cui casa, con il blitz detto “di Santa Lucia”, le forze dell’ordine nel 1990 interruppero un summit di capoclan dei Casalesi.
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Fonte: Il Fatto Quotidiano
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Cosentino è accusato di avere fatto pressioni su funzionari di una agenzia Unicredit di Roma affinché concedessero un imponente finanziamento a esponenti del clan dei casalesi per la realizzazione del centro commerciale. Gli inquirenti hanno ricostruito che il finanziamento venne concesso ma successivamente in parte bloccato perché la documentazione presentata era falsa. Il parlamentare del Pdl avrebbe anche imposto al dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di dare via libera alla concessione per la costruzione del centro in violazione di tutte le norme urbanistiche.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Cosentino, che riguarda anche un’altra cinquantina di persone, è stata firmata dal gip Egle Pilla, su richiesta dei pubblici ministeri Antonio Ardituro, Francesco Curcio e Henry John Woodcock (quest’ultimo applicato per quest’inchiesta alla Direzione distrettuale antimafia). L’inchiesta nella quale sono indagate complessivamente oltre 70 persone è considerata la più significativa tra quelle finora svolte sui rapporti tra camorra e politica.
Accusa di voto di scambio è l’accusa in base alla quale sono stati arrestati politici locali del casertano, componenti delle giunte degli ultimi anni a Casal di Principe, roccaforte del clan dei Casalesi, oggi Comune in amministrazione straordinaria. Tra questi, Angelo Ferraro, ex assessore ai Beni confiscati, nominato ad agosto scorso dall’ultimo sindaco, Pasquale Martinelli, quando era già indagato; ma anche il fratello Sebastiano, ex consigliere provinciale per i Popolari Udeur, che nell’aprile 2010 lo sospesero dal partito in via cautelativa dopo aver appreso che era stato raggiunto da un avviso di garanzia per questo reato. In manette anche i fratelli Corvino, Antonio, ex assessore al Personale e alla Cultura della giunta di Cristiano Cipriano, primo cittadino in carica fino al 2009 e arrestato anche lui, e Demetrio, entrambi figli di Gaetano, già vice sindaco di Casal di Principe nella cui casa, con il blitz detto “di Santa Lucia”, le forze dell’ordine nel 1990 interruppero un summit di capoclan dei Casalesi.
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