ROMA - Serena Dandini commenta amaramente la decisione del cda della Rai, in cui il vertice aziendale ha ribadito l'intenzione di realizzare internamente il programma Parla con me: "Non mi sembra che ci sia la volontà di fare il programma, lo dicano e buonanotte". Dopo giorni di polemiche e contrasti sulle modalità di realizzazione del talk serale, uno dei punti di forza del palinsesto della rete, la decisione del Cda è sostanzialmente definitiva: "Parla con me" così come lo si conosce non andrà in onda nella data prevista per la partenza, il 27 settembre. E rischia di non tornare sugli schermi di Raitre, o di farlo non prima di gennaio.
Dandini "strategica". I motivi sono da ricercare nella proprietà del format, che è della Rai, incompatibile con la produzione del programma affidata esternamente alla Fandango. Negli scorsi giorni si era parlato di una polemica riguardante il numero di autori, troppi secondo la Rai. Ma da indiscrezioni provenienti dall'ambiente, sembra che la questione non sia stata mai realmente posta. La conduttrice ironizza: "E meno male che sono altamente strategica per l'azienda. Mi hanno detto il primo agosto che avrei avuto risposte in 48 ore. Sono passati 40 giorni... La partenza del programma è stata fatta saltare per inerzia". E se tutto il blocco produttivo di Parla con me passasse ad esempio a La7, si porrebbe la questione del format di proprietà Rai: la trasmissione non potrebbe comunque rimanere fedele al suo canovaccio, ma dovrebbe essere qualcos'altro.
Lei: "Dandini accetti produzione interna". "Parla con me dovrà essere una produzione interna Rai, come prevede la policy aziendale, poichè l'azienda ne detiene la totalità dei diritti. Questa, a quanto si apprende, la posizione espressa dal dg Lorenza Lei davanti al cda che si è svolto oggi. La conduttrice Serena Dandini dovrà accettare questa condizione se vuole continuare a condurre "Parla con me" sulla tv pubblica".
"Nervo e Van Straten: Motivazioni infondate". L'opposizione in Cda si chiede se il nodo non riguardi il programma stesso. Il rispetto della policy sull'uso di risorse interne per programmi della Rai, hanno ribadito oggi i consiglieri Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, non è un ostacolo reale perché si poteva seguire il criterio dell'infungibilità, o chiedere un piccolo 'sconto' a fandango sui costi di produzione. E comunque, sottolinea Van Straten, "il cda non ha mai votato una policy aziendale". La maggioranza ha fatto invece quadrato su Lorenza Lei. Paolo Garimberti ha invitato a 'codificare' una policy aziendale in un clima diverso, fuori dal caso specifico e in modo che si possa applicare a tutti.
In una nota, i consiglieri Rai scrivono che "Le motivazioni addotte dal dg Rai Lorenza Lei non hanno fondamento. Si dice che la presenza di una striscia di seconda serata è fondamentale nel palinsesto di Rai3. Allora non si capisce perchè non si rinnovi il contratto negli stessi termini dello scorso anno per permettere a 'Parla con me' di andare regolarmente in onda".
Proseguono i consiglieri: "Non c'è nessuna policy aziendale che imponga di gestire internamente le trasmissioni di cui Rai detenga i diritti del format ed è vero, al contrario, che tutte le persone necessarie a fare il programma sono esterni Rai e quindi dalla Rai dovrebbero essere comunque contrattualizzati. E infine che i tempi (l'inizio previsto nei palinsesti era il 27 settembre) non consentono di affidare la realizzazione a un gruppo di lavoro diverso da quello che l'ha fatto negli scorsi anni". Conclude la nota: "Non c'è volontà politica di fare la trasmissione. Del resto niente è cambiato da quando, ormai quattro mesi fa, approvammo i palinsesti dove 'Parla con me' era prevista e nessun problema era stato sollevato al riguardo".
Garimberti: "Sì al contratto con Fandango". La posizione dei consiglieri di opposizione è vicina a quella del presidente Rai Paolo Garimberti: "Se il contratto su "Parla con me" con Fandango approda in Cda, voto a favore in coerenza con il voto espresso a suo tempo sui palinsesti".
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Dandini "strategica". I motivi sono da ricercare nella proprietà del format, che è della Rai, incompatibile con la produzione del programma affidata esternamente alla Fandango. Negli scorsi giorni si era parlato di una polemica riguardante il numero di autori, troppi secondo la Rai. Ma da indiscrezioni provenienti dall'ambiente, sembra che la questione non sia stata mai realmente posta. La conduttrice ironizza: "E meno male che sono altamente strategica per l'azienda. Mi hanno detto il primo agosto che avrei avuto risposte in 48 ore. Sono passati 40 giorni... La partenza del programma è stata fatta saltare per inerzia". E se tutto il blocco produttivo di Parla con me passasse ad esempio a La7, si porrebbe la questione del format di proprietà Rai: la trasmissione non potrebbe comunque rimanere fedele al suo canovaccio, ma dovrebbe essere qualcos'altro.
Lei: "Dandini accetti produzione interna". "Parla con me dovrà essere una produzione interna Rai, come prevede la policy aziendale, poichè l'azienda ne detiene la totalità dei diritti. Questa, a quanto si apprende, la posizione espressa dal dg Lorenza Lei davanti al cda che si è svolto oggi. La conduttrice Serena Dandini dovrà accettare questa condizione se vuole continuare a condurre "Parla con me" sulla tv pubblica".
"Nervo e Van Straten: Motivazioni infondate". L'opposizione in Cda si chiede se il nodo non riguardi il programma stesso. Il rispetto della policy sull'uso di risorse interne per programmi della Rai, hanno ribadito oggi i consiglieri Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, non è un ostacolo reale perché si poteva seguire il criterio dell'infungibilità, o chiedere un piccolo 'sconto' a fandango sui costi di produzione. E comunque, sottolinea Van Straten, "il cda non ha mai votato una policy aziendale". La maggioranza ha fatto invece quadrato su Lorenza Lei. Paolo Garimberti ha invitato a 'codificare' una policy aziendale in un clima diverso, fuori dal caso specifico e in modo che si possa applicare a tutti.
In una nota, i consiglieri Rai scrivono che "Le motivazioni addotte dal dg Rai Lorenza Lei non hanno fondamento. Si dice che la presenza di una striscia di seconda serata è fondamentale nel palinsesto di Rai3. Allora non si capisce perchè non si rinnovi il contratto negli stessi termini dello scorso anno per permettere a 'Parla con me' di andare regolarmente in onda".
Proseguono i consiglieri: "Non c'è nessuna policy aziendale che imponga di gestire internamente le trasmissioni di cui Rai detenga i diritti del format ed è vero, al contrario, che tutte le persone necessarie a fare il programma sono esterni Rai e quindi dalla Rai dovrebbero essere comunque contrattualizzati. E infine che i tempi (l'inizio previsto nei palinsesti era il 27 settembre) non consentono di affidare la realizzazione a un gruppo di lavoro diverso da quello che l'ha fatto negli scorsi anni". Conclude la nota: "Non c'è volontà politica di fare la trasmissione. Del resto niente è cambiato da quando, ormai quattro mesi fa, approvammo i palinsesti dove 'Parla con me' era prevista e nessun problema era stato sollevato al riguardo".
Garimberti: "Sì al contratto con Fandango". La posizione dei consiglieri di opposizione è vicina a quella del presidente Rai Paolo Garimberti: "Se il contratto su "Parla con me" con Fandango approda in Cda, voto a favore in coerenza con il voto espresso a suo tempo sui palinsesti".
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