Avevano attrezzato in casa salette apposite con le apparecchiature per "rubare" le trasmissioni di Sky e altri canali digitali a pagamento che riversavano poi su Internet.
Otto persone, comprese due donne, che permettevano su siti Internet la visione in streaming di trasmissioni criptate di Sky e canali televisivi digitali a pagamento sono state identificate e denunciate dalla guardia di finanza di Catania per violazione della legge che tutela il diritto d’autore.
Perquisizioni e controlli, con il sequestro di apparecchiature informatiche e documenti sui compensi percepiti illegalmente, sono stati eseguiti da militari del nucleo di polizia tributaria delle Fiamme gialle in tre città e quattro paesi di diverse regioni italiane.
Gli otto indagati avevano creato delle vere e proprie salette attrezzate dove, mediante sofisticate strumentazioni, praticavano la cosiddetta attività di “streaming”, inviando il flusso audio/video, trasmesso tramite piattaforma satellitare e digitale terrestre dai canali Sky, Mediaset, Dahlia e criptati Rai, sulla rete internet rendendo gratuitamente disponibili a tutti gli utenti numerosi programmi televisivi come film, eventi sportivi, concerti, grande fratello, ecc.
In cambio ricevevano un compenso sia dai diversi banner pubblicitari presenti sui siti internet ove veniva replicato il segnale audio/video che dalle offerte volontarie di chi usufruiva del servizio.
Gli indagati sono E. M., di 49 anni, di Cazzago San Martino (Brescia); A. R., di 59 anni, di Romano D’Ezzelino; I. T., di 35 anni, di Lequio Tanaro (Cuneo); C. T., di 36 anni, di Monchiero (Cuneo); H. M e U. M., di 43 e 42 anni, di Modena; D. A., di 25 anni, di Palermo; e C. L., di 44 di Catania.
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Fonte: digital-sat.it
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Gli otto indagati avevano creato delle vere e proprie salette attrezzate dove, mediante sofisticate strumentazioni, praticavano la cosiddetta attività di “streaming”, inviando il flusso audio/video, trasmesso tramite piattaforma satellitare e digitale terrestre dai canali Sky, Mediaset, Dahlia e criptati Rai, sulla rete internet rendendo gratuitamente disponibili a tutti gli utenti numerosi programmi televisivi come film, eventi sportivi, concerti, grande fratello, ecc.
In cambio ricevevano un compenso sia dai diversi banner pubblicitari presenti sui siti internet ove veniva replicato il segnale audio/video che dalle offerte volontarie di chi usufruiva del servizio.
Gli indagati sono E. M., di 49 anni, di Cazzago San Martino (Brescia); A. R., di 59 anni, di Romano D’Ezzelino; I. T., di 35 anni, di Lequio Tanaro (Cuneo); C. T., di 36 anni, di Monchiero (Cuneo); H. M e U. M., di 43 e 42 anni, di Modena; D. A., di 25 anni, di Palermo; e C. L., di 44 di Catania.
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