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TNT Post. Grande marchio. Servizio all'italiana.

Di Michi Ronnie Dona

TNT Post è un’azienda leader in un settore dove il servizio al cliente è affidato in prima linea alla professionalità e all’efficienza dei propri dipendenti. Mantenere questo livello di servizio significa garantire che la preparazione delle nostre persone sia sempre ai massimi livelli.>>

Queste sono le parole sul sito (http://www.tntpost.it/lavora-con-noi/investiamo-nelle-persone/) dell'azienda leader nel settore della logistica. TNT Post fa parte del Gruppo multinazionale olandese TNT N.V, nasce in Italia nel 1998 attraverso successive acquisizioni di agenzie private di recapito (tra cui lo storico marchio milanese Rinaldi L’Espresso) e altre società di produzione e servizi del settore. Questo servizio è ormai presente sull'intero territorio italiano, dalla Sicilia alla Lombardia. La delocalizzazione da più di 1 anno a questa parte sta avendo uno sviluppo sempre maggiore, grazie anche alle nuove liberalizzazioni del mercato.
Ma sarà veramente così? Tnt è uno dei primi e più pericolosi concorrenti di Poste Italiane?
E' un ragazzo di 23 anni a raccontarci la sua esperienza di un anno, a Como, presso Servive Post S.r.l., agenzia che ha preso l'appalto da TNT Post sul territorio comasco, sia in città che nei comuni limitrofi, nel novembre 2009.
"Ho lavorato per un anno col mio mezzo di trasporto e benzina a mie spese. Sotto il sole, con la neve e la pioggia, senza neanche vestiario e borse decenti per riparare me e le lettere dall'acqua."
Parole che dimostrano disorganizzazione, ma anche illegalità nell'uso del proprio mezzo non consono al servizio.
"La cosa che più mi faceva arrabbiare, però, era il contratto, assolutamente irrespettoso ed indegno per qualsiasi lavoratore; per questo la ditta a Como cerca di assumere personale extracomunitario che non è solito a lamentele e soprattutto, a volte, si accontenta anche di lavorare in nero"
Lavoro nero, perchè è questo che si camuffa dietro il contratto. I portalettere ricevono una busta paga in cui l'80-90% del totale netto viene indicato sotto la voce -Trasferta-, che come tutti sappiamo spetterebbe ad un dipendente che usa il mezzo aziendale per viaggi di lavoro, sottraendo così, all'ipotetico imponibile, i contributi.
"Lavoravo dalle 6 alle 12 ore al giorno quando il flusso di corrispondenza lo richiedeva. Il contratto, se così lo si può chiamare, prevede un pagamento a cottimo, 10 cent a lettera, più la retribuzione di 2 ore giornaliere al minimo sindacale di un contratto multiservizi, non riconosciuto da CGIL, CISL e UIL, che non viene utilizzato neanche dalle cooperative, perchè su un monte di 8 ore giornaliere si arriverebbe a percepire 600-700 euro netti al mese".
Solo due ore al giorno regolarmente stipendiate: 1/4 di ferie, malattie, tredicesima, liquidazione e contributi per la disoccupazione. Retribuzione a cottimo, come per la raccolta di frutta e verdura, solo che in questo caso si tratta di distrubuzione di lettere ed il settore è il terziario. Questo, probabilmente, per incentivare la celerità nella consegna. Ogni anno decine di fattorini sono vittime di gravi incidenti, alcuni dei quali mortali: un ricordo particolare per Roberto Scavo, ragazzo vent'enne comasco, morto il 10 Marzo 2008 mentre adempiva il contratto trimestrale con Poste Italiane. Come riconoscenza del suo sacrificio, di lavoratore precario, i familiari hanno ricevuto una "modesta" cifra di 1700 euro, utile a coprire i costi per la sepoltura.
"Consegnamo posta, ordinaria e raccomandata, molto delicata: documenti di quasi tutte le banche, assicurazioni di ogni tipo, bollette, fatture di importantissime società di telecomunicazione e posso assicurare che vista la disorganizzazione ed il malumore dei dipendenti, il servizio è veramente scadente. La posta è quasi sempre consegnata in ritardo ed in alcuni comuni, quelli più scomodi, come il comune di Brunate,  si arriva a ricevere la posta massimo 1 volta al mese."
"Se in Lombardia la situazione è questa, mi chiedo come possa essere la qualità del lavoratore e del servizio in luoghi dove la densità della popolazione è più bassa, come in Sicilia o in Sardegna per esempio"
Questa è la realtà del "portalettere del futuro", la libertà che il lavoratore, in questo caso il fattorino, ha ottenuto grazie alla liberalizzazione del mercato della corrispondenza.
Disoccupato dal 1° di gennaio perchè ha deciso di rifiutare UN ALTRO ANNO (obbligatorio) A TEMPO DETERMINATO alle medesime condizioni, la rabbia dell'ex dipendente non finisce qui:
"Contattando sia CISL che CGIL sono venuto a conoscenza che non ci troviamo di fronte ad una libera concorrenza, ma bensì ad una libera cessione dei servizi fatta da POSTE ITALIANE a TNT POST, un contratto stipulato ai vertici ed i dipendenti, postini ed impiegati, ne sono tutti tenuti all'oscuro e continuano a competere ed a mettersi i bastoni tra le ruote come burattini!"...Ma forse di questo sarà meglio parlarne un altro giorno...
TNT post: sure we can!!! ...Ma de che'???

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 Fonte: Nota-facebook

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1 commenti to " TNT Post. Grande marchio. Servizio all'italiana. "

  1. Anonimo says:

    Se vi consola,nei pacchi sia la posta Italiana sia ZDA è peggio,il pacco viaggia per tutto il mondo e non si sa quando arriva e come.E' un schifo completo come consumatore,non userò questo servizio mai più,cosi imparano.

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