ROMA - E' ormai vero e proprio "caos bestemmie" nella casa del Grande Fratello. L'organizzazione del reality show condotto da Alessia Marcuzzi si è vista costretta a interrompere il televoto settimanale e a rimborsare chi aveva già espresso la propria preferenza sul concorrente da eliminare. L'ufficio stampa del programma prende tempo e si limita a parlare di "un deprecabile episodio accaduto all'interno della casa nelle ultime ore". Provando a inviare un messaggio al numero 477.000.1, un sms di risposta informa che il servizio è sospeso e che maggiori informazioni saranno rese note nella puntata di lunedì.
Ma, al di là dei tentativi di creare suspence intorno allo show, la vicenda appare chiara: l'inedita linea delle assoluzioni adottata quest'anno dagli autori, per la quale chi bestemmia "senza intenzione" viene assolto, sembra aver tolto ogni freno agli abitanti della casa. E in rete si dà per scontato che il "deprecabile episodio" sarebbe l'ennesima bestemmia del concorrente Pietro Titone. Pietro, già graziato in un paio di occasioni per intemperanze e volgarità nei confronti degli altri concorrenti, era nella lista dei nominati a rischio eliminazione. La sua probabile squalifica d'ufficio annullerà gli effetti del televoto, che per questo sarebbe stato chiuso in anticipo e dichiarato nullo. Ma appare certo che la cacciata del bestemmiatore impenitente non servirà a chiudere la polemica.
Tutto era cominciato un mese fa, quando
il concorrente Matteo Casnici, beccato dalle telecamere mentre pronunciava un'espressione che gli spettatori credenti avevano giudicato offensiva, era stato graziato in diretta con la giustificazione che la sua frase era stata pronunciata senza cattiveria. La madre del ragazzo, catechista, aveva perorato questa tesi che, sosteneva, le era stata confermata dal suo parroco e "da qualcuno più in alto di lui".
Ma assolvendo quest'anno per la prima volta un bestemmiatore, gli autori del reality hanno creato un precedente difficile da sanare. La dimostrazione si era avuta già nelle scorse settimane, quando erano stati costretti a riabilitare e a riammettere 1 nella casa Massimo Scattarella, concorrente squalificato l'anno scorso proprio per una bestemmia. Ora, ogni argine sembra essersi rotto, e Mediaset deve correre ai ripari tentando di salvare il salvabile.
La prima bestemmia di Pietro risale al 23 dicembre, quando il concorrente aveva citato la frase che era costata l'eliminazione a Scattarella l'anno scorso. Ancora una volta, la produzione aveva parlato di "involontarietà", e aveva soprasseduto. Ma l'altra sera, il ragazzo senese nato a Palermo ci è cascato ancora. E questa volta difficilmente gli autori potranno far finta di niente.
Anche perché, nel frattempo, su Mediaset si è abbattuto lo sdegno di Avvenire 2: rispondendo a una lettera inviata da una lettrice che aveva espresso il suo disagio nei confronti dell'"indulgenza" del Biscione verso i bestemmiatori, Marco Tarquino, direttore del quotidiano dei vescovi, aveva parlato di "autentica blasfemia".
Parole che Mediaset non può ignorare. Berlusconi in persona, osservano alcuni, non può permettersi ulteriori "scivoloni" agli occhi della gerarchia ecclesiastica dopo gli scandali dei mesi scorsi. Eppure molti fanno notare come il cambiamento di atteggiamento del Gf nei confronti delle bestemmie sia arrivato in singolare coincidenza con un autorevole precedente: quello della bestemmia pronunciata dal premier 3. Assolta da monsignor Rino Fisichella 4 perché, disse il presidente del Consiglio Pontificio per l’evangelizzazione, "bisogna sempre saper contestualizzare le cose".
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Fonte: Repubblica.it
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