Home , � Berlusconi, ormai è paranoia incontrollata. "Vogliono farmi fuori come Mattei"

Berlusconi, ormai è paranoia incontrollata. "Vogliono farmi fuori come Mattei"


ASTANA - L'aereo di Berlusconi scalda già i motori sulla pista gelata di Astana quando da Roma avvertono il premier dell'ultima scossa del Wiki-moto.
Dall'altra parte del telefono c'è Gianni Letta, l'uomo che il Cavaliere ha sempre considerato il suo alter-ego in politica. Ora però un dispaccio segreto d'ambasciata fa cadere anche l'ultimo velo, accentuando l'isolamento del leader persino rispetto alla sua cerchia più stretta. La conversazione tra i due, per quello che filtra più tardi, è gelida. Letta ovviamente nega tutto: "Silvio mi conosci da tanti anni. Ma ti sembra possibile che abbia detto quelle cose negative su di te?".

Il premier lì per lì mostra di crederci, tanto più che il sottosegretario sembra che abbia offerto di rimettere il mandato per dimostrare la sua innocenza. Lo frena. Ma il tarlo del sospetto ha iniziato comunque a scavare. Possibile che un ambasciatore abbia scritto cose false su un report "top secret" diretto esclusivamente al suo ministro? Un dubbio che al momento resta senza risposta, ma che contribuisce ad accrescere la sensazione di assedio che sta vivendo il premier. In attesa della prova finale, quella del 14 dicembre in Parlamento.

Sarà anche vero, come si legge nel rapporto segreto di Thorne, che "gli italiani hanno sempre la paranoia delle cospirazioni". Ma c'è qualcosa che a Berlusconi non torna. "Perché - si è chiesto in queste ore, mentre si intratteneva in Kazakistan per
il vertice Osce - continuano ad uscire queste "rivelazioni" su di noi mentre non esce più niente sul conto degli altri leader europei? Eppure i files sono centinaia di migliaia". Sospetti. Come quelli di essere finito al centro del mirino per aver difeso "l'indipendenza energetica" italiana. Prima di salire sull'aereo che da Astana lo avrebbe portato a Sochi, dove oggi incontrerà proprio Putin e Medvedev, Berlusconi ha ragionato con i suoi collaboratori su quanto accaduto in questi giorni: "Aver garantito rifornimenti sicuri di gas dalla Russia significa aver fatto l'interesse nazionale. Ma qualcuno si ricorda cosa accadde nel 2006 quando la Russia decise di chiudere i rubinetti perché l'Ucraina non pagava il gas? Una crisi gravissima, la speculazione scatenata sui prezzi, l'Italia a rischio di rimanere al freddo". Ecco, per Berlusconi i rapporti con la Russia e con la Libia vanno letti in questa chiave, al di là del sospetto "infame e ridicolo" di un suo interesse personale.
"Berlusconi - mette in chiaro Paolo Bonaiuti - è uno degli uomini più ricchi al mondo. Ma come si può pensare che abbia preso tangenti da Gazprom?". "Aver diversificato i rifornimenti con l'Algeria, la Libia e la Russia - ha spiegato Berlusconi in privato - significa aver messo al sicuro l'Italia. Il problema è che tutto ormai viene usato per far cadere il governo e attaccare il sottoscritto". Il premier difende il suo collaboratore Valentino Valentini, l'uomo ombra a cui ha affidato il compito di tenere i con tatti con i russi. Ma difende anche se stesso: "Non vorrei - ha buttato lì a mo' di battuta - che mi facessero fare la fine di Mattei". Non con un aereo che si schianta, nell'epoca di Internet "basta cucinare qualche polpetta avvelenata e metterla in rete". Enrico Mattei, il fondatore dell'Eni che morì in un misterioso incedente aereo. O il Bettino Craxi che a Sigonella "difese la sovranità nazionale" e poi venne travolto da Tangentopoli. Sono questi i due fantasmi che vengono in mente al premier nell'ora del pericolo.

Fonte: Repubblica.it

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1 commenti to " Berlusconi, ormai è paranoia incontrollata. "Vogliono farmi fuori come Mattei" "

  1. Anonimo says:

    ...Ma sciacquati la bocca prima di paragonarti a Uomini (con la U maiuscola)come Mattei!!!!!!!!VERGOGNATI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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