
La notizia arriva dal palazzone dell’isola F 13 del Centro Direzionale di Napoli, sede istituzionale del consiglio regionale della Campania. Ed è nascosta nelle pieghe di un ordine del giorno dell’assemblea che riporta in maniera burocratica la normativa di riferimento: l’articolo 29 della legge regionale 13 del 1996. Senza il passaggio in aula, l’operazione sarebbe avvenuta in silenzio. In base a questa vecchia legge regionale, il consiglio non può far altro che deliberare l’assegno, e trasmettere l’atto all’ufficio dell’economato affinché provveda a produrre i cedolini e inoltrare i bonifici. Non solo. La legge prevede che in caso di assoluzione definitiva, i sospesi oltre ad essere reintegrati in carica potranno reclamare “con riferimento al periodo di sospensione, l’intera indennità di carica, detratto l’assegno già corrisposto”. In pratica, Conte (nella foto in alto) e Gambino riceverebbero gli arretrati. Nel frattempo, vengono pagati con indennità piena i consiglieri ‘sostituti’, ovvero i primi dei non eletti nelle liste Adp di Napoli e Pdl di Salerno, Carmine Sommese e Monica Paolino. I quali, ovviamente, in caso di reintegro dei sospesi, non saranno tenuti a restituire nulla.
La campagna elettorale delle regionali campane fu infarcita di polemiche per la presenza nelle liste Pdl e dei suoi alleati di inquisiti, pregiudicati, rinviati a giudizio. L’emorragia di decine di migliaia di euro di denaro pubblico per stipendiare persone costrette per decreto all’inattività, è una delle conseguenze di quelle scelte. Conte e Gambino già nel 2009 erano stati sospesi da consigliere regionale e da sindaco, ma la circostanza non fu ritenuta un ostacolo alle loro candidature. E tuttora non si è alzata una voce che chieda l’abrogazione di una legge strampalata che premia i condannati e danneggia le casse della Campania.
Fonte: IlFattoQuotidiano.it
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- Non sono in grado di stabilire se vada bene o no il fatto che questo genere di personaggi continuino a percepire lo stipendio; del resto si sono già espressi i Magistrati, a tal proposito, cosa potrei aggiungere, io?
- Però, sussistono anche altri casi. Ad esempio, ci sarebbe qualche volenteroso che potesse informarmi se i carcerati “comuni", una volta condannati, continuano a riscuotere la paga o lo stipendio intero; o parziale? E, poi, in caso affermativo, percepirebbero il mensile sia i dipendenti pubblici che privati? E chi li pagherebbe? E per almeno taluni reati, ai deputati e ai senatori - che però potrebbero godere appunto di una immunità parlamentare, arriverebbe loro comunque, la prebenda?
- Queste mie sono forse soltanto stranezze, e per di più indubbiamente ingenue (ma non troppo), per chi conosce la “materia”: del resto, in qualche caso almeno, siamo proprio noi comuni cittadini che si nutrisce la mucca dall’euro d’oro. Mi sentirei quindi in facoltà, di almeno saperne qualcosa di più. Volete?
- C’è, quindi, qualche Lettore, almeno più competente di me, che possa spiegarmi, e forse spiegare anche a qualche altro Lettore, curioso come me, in che modo realmente vengono affrontate e risolte, tali evenienze?
- Un’eventuale risposta può essere comunicata sia tramite il form dei commenti, sia direttamente via e-mail thi5htm@alice.it sia sulla mia pagina di Facebook che corrisponde a Tommaso Mazzoni.
- Ringrazio tutti i cortesi Frequentatori di queste Pagine, porgendo il mio saluto cordiale a loro e a «L’Altra Notizia», che cortesemente mi ospita, e che ringrazio. Tommaso Mazzoni d.p.r.o.