Il Presidente del Consiglio occupa la Rai con i suoi lacche', le sue televisioni (Mediaset) retrocedono, per le concessioni delle frequenze radiotelevisive, l'1% del fatturato, lui telefona ai membri dell’Agcom per cacciare Santoro e ora si nomina ad interim a capo del ministero dello Sviluppo economico scaricando Scajola senza troppi problemi.
Peccato che il dicastero dello Sviluppo economico abbia anche la delega alle telecomunicazioni. E se è vero che per capire qualsiasi scelta del Presidente del Consiglio basta guardare a come questa porterà soldi alle sue aziende e poi a quelle dei suoi amici, questa volta il conflitto di interessi è sfacciato.
Ma allora perché esporsi alle critiche che una decisione simile porta naturalmente con sé visto il gigantesco conflitto di interessi? Berlusconi ha capito che, controllando ormai sei televisioni, può disinnescare qualsiasi scandalo.
Gli italiani, nel panico a causa della crisi economica, hanno dimostrato di essere disinteressati all’argomento e di non coglierne le ricadute. Berlusconi è evidentemente terrorizzato dalla scelta di un rimpiazzo. Infatti, sbagliare la nomina per la direzione di questo dicastero avrebbe ripercussioni peggiori delle critiche che ne riceverebbe accentrandolo su di sé.
Berlusconi ha bisogno di un uomo “telecomandato” sulla poltrona del ministero dello Sviluppo economico, un uomo che sia la sua emanazione e, quindi, perfettamente controllabile. Non può permettersi errori.
Per quanto la Lega possa rivendicare la poltrona, mettere un uomo del partito dei fucili scarichi (la Lega) allo Sviluppo Economico potrebbe costare molto a Berlusconi, alle sue aziende e agli affari della cricca, che comprendono anche quelli sul nucleare.
Il nucleare, infatti, è una partita fondamentale per il Presidente del Consiglio e i suoi tornaconti, ci scommetterei, sono chiaramente enormi su questo fronte.
La campagna mediatica portata avanti a spese dello Stato, e volta a fare il lavaggio del cervello agli italiani sulla necessità e sulla non pericolosità del nucleare, porterà una valanga di soldi ai sodali di Berlusconi. Senza considerare i probabili benefici finanziari per partecipazioni azionarie che il nucleare porterà con sé.
Berlusconi lascerà la nomina ad interim solo dopo aver instradato gli affari personali al meglio. Infatti, una volta avviata la macchina, pure un fantoccio di paglia saprà guidarla fino a destinazione pronto ad essere scaricato al primo sbaglio in quella che ormai definirei la “modalità Scajola”, ossia senza batter ciglio.
Per arrestare questa ennesima beffa ai danni dei cittadini non rimane che l’azione democratica e popolare, in Parlamento e nelle piazze, per costringere il governo “a togliere le tende” al più presto. Un cambiamento questo che può realizzarsi anche grazie al lavoro dei magistrati nella speranza che il loro operato, come avvenne per Mani Pulite, metta i cittadini in condizione di conoscere il vero volto di chi li governa.
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