Home � Liberati i tre italiani. Kabul: "Non colpevoli". Strada: "Fallito tentativo di screditarci"

Liberati i tre italiani. Kabul: "Non colpevoli". Strada: "Fallito tentativo di screditarci"


ROMA - Sono stati rilasciati Marco Garatti, Matteo Dall'Aira e Matteo Pagani, i tre operatori di Emergency arrestati l'11 aprile scorso a Lashkar Gah, nel sud dell'Afghanistan, dalle forze di sicurezza afgane, con l'accusa di aver partecipato a un complotto per compiere un attentato contro il governatore della provincia di Helmand. Lo rende noto un comunicato della Farnesina. I tre operatori sono all'ambasciata italiana a Kabul, e sono stati riconosciuti "non colpevoli", come attesta un comunicato del Nds, i servizi di intelligence afgani. "La liberazione dei tre operatori è un motivo di sollievo per noi tutti e, in primo luogo naturalmente, per i famigliari", ha commentato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, rilevando che "il governo, e per esso il ministero degli Esteri, ha operato con accortezza e fermezza, aderendo alle preoccupazioni espresse da una vasta opinione pubblica".

"Mi sembra una bella conclusione", ha affermato il fondatore di Emergency, Gino Strada, aggiungendo però che "Qualcuno ha cercato di screditare Emergency e il tentativo è fallito". Dopo le 'tensioni' con il governo italiano, Gino Strada ha ringraziato però l'esecutivo per il contributo dato alla liberazione dei tre operatori che, ha assicurato, "torneranno in Afghanistan", e, ha concluso il suo intervento con una battuta: "Invierò una maglietta di Emergency al ministro Frattini, come mi aveva chiesto".

Frattini ha espresso il suo più vivo compiacimento per la positiva conclusione della vicenda. "Abbiamo ottenuto quello che era il nostro obiettivo e cioè la libertà per i nostri connazionali senza mettere in discussione la nostra posizione di ferma solidarietà con le istituzioni afgane e la coalizione internazionale nella lotta contro il terrorismo in Afghanistan", ha detto Frattini.


"Ringrazio anche il Pd per la misura", ha aggiunto il ministro, spiegando che i tre cooperanti di Emergency saranno trasferiti in Italia "nelle prossime ore con un volo speciale". "Questa conclusione - ha aggiunto il ministro - è il risultato dell'intensa azione condotta dalla diplomazia italiana che ha agito con straordinaria professionalità e discrezione, nel rispetto delle istituzioni afgane che l'italia e la comunità internazionale stanno aiutando a crescere". "Voglio dare atto a Cecilia Strada (presidente di Emergency, ndr) di aver gestito la vicenda con sobrietà e evitando strumentalizzazioni, al contrario di una minoranza delle forze parlamentari che ha ottenuto come risposta i risultati di oggi", ha sottolineato il ministro.

Altrettanto soddisfatto il sottosegretario Gianni Letta: "L'Italia il suo derby l'ha vinto". "Il governo ha operato con discrezione e collaborazione tra Farnesina e intelligence, con determinazione ma senza raccogliere polemiche interne", ha rivendicato Letta.

"Siamo felici che sono liberi, non avevo dubbi perchè sono completamente innocenti. Aspettiamo il loro rientro e il loro abbraccio con le famiglie", ha detto Cecilia Strada, presidente di Emergency. "La loro liberazione è dipesa dal lavoro di tutti sia in Italia che in Afghanistan - ha aggiunto Cecilia Strada - hanno cooperato tutti per la loro libertà".

In merito aLl'eventuale ritorno in ospedale degli operatori Gino Strada ha detto nel corso della conferenza stampa tenuta nel pomeriggio: "Valuteremo il da farsi e la sicurezza della struttura. Non sappiamo cosa sia successo, ci sono punti oscuri, non è chiaro perchè sia stata costruita questa trappola questa montatura all'interno dell'ospedale. Spero che possa riprendere l'attività". Comunque, ha assicurato Strada, "non abbiamo mai detto di voler lasciare l'ospedale che è stato occupato militarmente. Al nostro personale è stato impedito di andare a lavorare ma vogliamo stare lì perchè quell'ospedale è la sola possibilità di cura della popolazione".

Molto felici naturalmente anche parenti e amici dei tre operatori. "Sta cominciando adesso a capire cosa è successo: poi ha dovuto interrompere la telefonata perché doveva restituire il telefono all'ambasciatore e perché gli avevano offerto un bicchiere di champagne", ha detto il papà di Matteo Pagani, intervistato da Skytg24 subito dopo che aveva sentito il figlio al telefono da Kabul. "Un'emozione che ricorderò per tutta la vita", assicura Paola Ballardin, moglie di Matteo Dell'Aira. Le prime parole di Matteo al telefono sono state: "Sono su di morale, forte, sto bene e vi saluto tutti". "Siamo molto contenti di essere fuori, soprattutto contenti di questo perché sia io che i miei compagni abbiamo passato momenti terribili. Siamo soprattutto contenti di essere fuori con il nostro nome completamente pulito. La nostra reputazione e quella di Emergency sono intatte", ha detto Marco Garatti.

Fonte: Repubblica.it
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