ROMA - Una richie

"Siamo arrivati a Viale Mazzini intorno alle dieci di questa mattina", dice Arianna Ciccone. Con lei una piccola delegazione. "Prima di essere ricevuti abbiamo incontrato molti giornalisti Rai: Fabrizio Del Noce ha ammesso la la ragione della protesta: una notizia sbagliata va rettificata. 'Su questo non c'è dubbio' ha detto. Francesco Giorgino non ha voluto rispondere alle nostre domande". Il gruppo incassa anche l'appoggio di Guglielmo Rositani, componente del Cda dell'azienda, per poi essere ricevuto da Guido Paglia. Che, annunciando l'assenza di Paolo Garimberti e Augusto Minzolini, dice: "La notizia esatta è stata data successivamente".
La posizione non accontenta la delegazione. Che, dopo aver richiesto nuovamente la rettifica, spiega che per le firme si tratta di una "consegna simbolica". Ciò che si vuole è far conoscere il dissenso provocato dal comporamento del Tg1. "La cosa più importante per una testata giornalistica è non interrompere in nessun caso il circuito di lealtà che la lega ai cittadini", dice Franco Siddi. "Il senso della mia presenza all'incontro era per ricordare che le notizie non sono militarizzabili, non sono opinioni". E ancora: "Non bisogna rischiare di fornire inesattezze. Soprattutto quando si ha il patrimonio di autorità e credibilità posseduto dal Tg1". Siddi interviene anche sul rapporto tra testate giornalistiche, opinione pubblica e web: "La rete va presa sul serio. Non va trattata con sufficienza". Poi l'auspicio che "il prossimo Cda della Rai tratti la questione".
L'incontro tra la delegazione guidata da Arianna Ciccone è stato seguito in diretta sul web. In molti richiedono video e foto. Cliccatissimo il video dell'inseguimento a Giorgino. E poi il messaggio con cui la Ciccone invita tutti a continuare nell'iniziativa: "Questo gruppo non si deve fermare, da domani si lavora a costruire una piattaforma di lavoro".
Fonte: repubblica.it
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