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Il PDL e la sua solita prepotenza: presi tutti gli spazi (abusivi) per i manifesti


Di Nicola Sorrentino
Napoli. Se da una parte impazzano su tutti i giornali i resoconti della notte galoetta fra Napolitano e Berlusconi, delle minacce prima dei suoi candidati e poi dello stesso premier che avrebbe così ottenuto la firma, poi ridicolizzata dal Tar, a Napoli e in tutta la Campania quello stesso atteggiamento che è figlio di un regime e di un totale non rispetto per le norme civili va a interessare la propaganda elettorale. I protagonisti sono i manifesti abusivi dei rappresentanti del centro destra. La città di Napoli è letteralmente invasa da manifesti elettorali abusivi, che oramai interessano muri, strade, cartelli stradali, monumenti e gallerie, a danno di quelli stracciati che vengono buttati a terra, continuando comunque a fare una campagna elettorale "dal basso".

E' stato il PD a farsi sentire in merito alla vicenda, perchè se si prova a fare un giro per la città è possibile ammirare lo splendido sorriso di Mara Carfagna, che ha ottenuto praticamente la possibilità di essere su tutta la riviera di Chiaia. Ma l'8 Marzo verrà ricordato per la lotta fra le donne, quella fra Mussolini e Carfagna, che a lotte di manifesti abusivi si ritagliano spazi nei posti più impensabili e ben in vista. Il paradosso vuole che questi stessi manifesti, posti illegalmente, vanno a coprire ulteriori manifesti, sempre illegali per carità, di un'altra signora del PDL, l'imprenditrice Bianca D'Angelo. L'arroganza dei signorotti di destra in Campania sembra non avere fine, in barba ai divieti e ai regolamenti che vieterebbero questo atteggiamento. Ma il PDL ci ha abituati a ben altro nei giorni passati, figuriamoci a chi vuoi che importi l'imbrattamento di un muro. Aleggia confusione e nient'altro fra i cittadini, che vedendo l'enorme mola di carta rappresentante, non permette un confronto paritario fra i candidati (uno degli scopi nascosti). Senza contare l'enorme quantità di sporcizia che viene a crearsi quando i nuovi manifesti vanno a sostituire quelli vecchi.

E se da una parte Caldoro aveva promesso una campagna elettorale nel nome della sobrietà, i suoi elettori non lo ascoltano affatto e imbrattano tutta la città, richiamando anche l'intervento di Domenico Tuccillo, vicesegretario del Pd in Campania che si affiderà all'aiuto del prefetto e alle questure di competenza. Fa anche abbastanza discutere questo enorme spreco di soldi che sarebbe inevitabilmente collegato alla quantità industriale di manifesti presenti in ogni angolo di Napoli, che più che fare propaganda elettorale, vanno a screditarla. La cosa positiva che sembra essere anche l'unica soluzione l'ha proposta l'assessore Guida, che è intenzionato a reinvestire parte dei soldi provenienti dalle multe, per cercare di salvare monumenti e palazzi deturpati dal deterioramento che i manifesti nel tempo potrebbero provocare. In attesa che qualcuno si ricordi le buone maniere


Fonte:
La Repubblica Edizione Napoli 9 Marzo 2010
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