Strambinello e Vistrorio: due paesi che, assieme, non fanno nemmeno ottocento abitanti, ma dai quali è nata, poche ore fa, una protesta che potrebbe estendersi a macchia d’olio in tutto il paese: bandiere a mezz’asta, in Municipio, e listate a lutto, per la morte della democrazia, sancita dal decreto “salvaliste” firmato la notte scorsa dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
E’ stata la battagliera Sindachessa di Strambinello, Eralda Caserio, la prima ad avere l’idea. Detto e fatto: un colpo di telefono all’altrettanto energico primo cittadino di Vistrorio, Federico Steffenina e l’idea è diventata un progetto.
«Ho subito aderito alla proposta della mia collega – dice Steffenina – perché sono d’accordo con lei sul fatto che non si possa rimanere in silenzio, a subire ancora una volta. A volte sembra che in Italia non esista più il sentimento dell’indignazione. Con questo gesto vogliamo dimostrare che c’è ancora chi si indigna e non ha paura di farlo vedere».
Eralda Caserio, dopo la telefonata a Steffenina, si è messa in moto per coinvolgere quanti più colleghi possibile: «Basta con le sterili lamentele! Per dire “Basta!” c’è bisogno di prese di posizione. Noi abbiamo fatto qualcosa, anche se siamo piccoli comuni. Speriamo che il nostro esempio sia seguito da altri, che ci sia chi ha il coraggio di dirsi contrario a questo stato di cose che va oltre ogni regola, oltre il buon senso. Sono anni che siamo disgustati, tante volte ci è sembrato di aver toccato il fondo, ma ogni volta ci mettiamo a scavare…».
Da qualche tempo, nell’ufficio del Sindaco di Strambinello, il ritratto di napolitano non c’è più: lo ha rimosso Eralda Caserio, per sostituirlo con quello di Pertini. Lei è sicura: «Con Pertini o con Scalfaro un decreto come questo non sarebbe stato firmato. Non siamo di fronte a un evento grave, ma a un vero disastro. Ora ne parlerò anche con il nostro parroco, sono certa che anche lui avrà qualcosa da dire domani, durante la Messa».
Steffenina, su Facebook, aggiunge: «Il Canavese e le nostra zona, sono ormai piegate da anni dalla crisi economica, lavoratori che non percepiscono lo stipendio da mesi pur lavorando, aziende in difficoltà sull'orlo del fallimento… e il Consiglio dei Ministri, invece di lavorare per risolvere i problemi veri si ritrova nottetempo per risolvere le coglionate dei loro galoppini a livello locale. Eì vergognoso, oltre ogni limite».
I due primi cittadini concludono con un appello: «Passate la voce agli amministratori che conoscete, ai sindaci, diamo un segno concreto ma soprattutto istituzionale del nostro sdegno. Anche il cittadino comune potrebbe aderire, basterebbe esporre la bandiera italiana listata a lutto, il lutto per la democrazia Italiana che oggi ha subito un altro duro colpo».
Fonte: Localport.it
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