PALERMO - Massimo Ciancimino è tornato nell'aula bunker dell'Ucciardone a Palermo per continuare a deporre nel processo in cui l'ex comandante del Ros, Mario Mori, e l'ex colonnello Mauro Obinu, sono imputati di favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra per la mancata cattura di Bernardo Provenzano nel 1995 dopo le segnalazioni di un confidente. Ciancimino ha portato con sé vari documenti per consegnarli al pm, e anche un passaporto intestato a suo figlio dieci giorni dopo la nascita, e del quale aveva parlato nella precedenza udienza sostenendo che il documento gli venne rilasciato grazie a «Franco», l'ancora non identificato agente dei servizi segreti che fin dagli anni '70 manteneva contatti con Vito Ciancimino, l'ex sindaco mafioso di Palermo. Massimo Ciancimino ha presentato il documento per dimostrare come l'ottenne.
TRATTATIVA MAFIA-STATO - Durante la sua deposizione, Ciancimino ha dichiarato che «Forza Italia è il frutto della trattativa» tra lo Stato e Cosa nostra dopo le stragi del '92». A riferirglielo sarebbe stato il padre Vito Ciancimino, l'ex sindaco di Palermo, che secondo il figlio avrebbe avviato dopo il maggio del 1992 la trattativa con i Carabinieri da un lato e i boss mafiosi dall'altro.
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