GOITO. Si chiamerà “Angeli Custodi” la scuola dell’4 infanzia comunale. Ma il regolamento che i genitori devono accettare prima dell’iscrizione ha scatenato l’inferno. La minoranza ha levato gli scudi sulla premessa: «La scuola persegue finalità educative e di sviluppo della personalità dei bambini «in una visione cristiana della vita, in collaborazione con i genitori».
Approvato con i voti della sola maggioranza il documento è stato presentato lunedì sera all’assemblea dall’assessore alla pubblica istruzione, Remo Pagani, che afferma che «era necessario dotarsi di un disciplinare che stabilisse le regole di accesso e di comportamento, oltre ad individuare un appellativo identificativo della scuola, Angeli Custodi.
L’Unione civica per Goito, per voce di Franco Casali, ha obiettato che «questa imposizione viola l’integrazione europea», facendo rilevare che la scuola non rappresenta un’istituzione privata religiosa. L’assessore ha spiegato che la sezione comunale ha sempre avuto un’estrazione cattolica e che si trattava soltanto di una aggiunta che confermava la sua ispirazione cristiana, aggiungendo che una delle insegnanti è anche una suora.
«L’amministrazione non ha mai nascosto queste cose - ha detto - E’ una questione di trasparenza. Non è un’operazione di esclusione, perché tutti possono iscriversi». Rita Scapinelli dell’Unione ha obiettato che lo Stato è laico e garantisce a tutti il diritto all’i struzione. Ha quindi chiesto il ritiro del punto affinchè la commissione consiliare preposta avesse il tempo di analizzare il regolamento.
«Così si va a dare alla scuola un’impronta che non è pubblica - ha affermato - Garantire l’accesso solo su principi cristiani non è accettabile, nemmeno per un cristiano. L’ente locale non ha tra le sue missioni l’educazione».
Ha poi comunicato di avere contattato l’Anci su questo argomento. Si è appreso che le iscrizioni alla scuola scadono a fine mese e che le richieste sono già numerose. L’assessore ai servizi sociali, Daniele Scalogna, ha affermato che «la sinistra è molto acculturata e sappiamo come la pensa», ottenendo di rimando da Casali che collegare il cattolicesimo al Partito Comunista «è una baggianata». Condividendo lo spirito del regolamento, Franco Segala de «La via per crescere» ha invitato la giunta a fare un passo indietro, «se c’� è un vizio di legittimità».
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Approvato con i voti della sola maggioranza il documento è stato presentato lunedì sera all’assemblea dall’assessore alla pubblica istruzione, Remo Pagani, che afferma che «era necessario dotarsi di un disciplinare che stabilisse le regole di accesso e di comportamento, oltre ad individuare un appellativo identificativo della scuola, Angeli Custodi.
L’Unione civica per Goito, per voce di Franco Casali, ha obiettato che «questa imposizione viola l’integrazione europea», facendo rilevare che la scuola non rappresenta un’istituzione privata religiosa. L’assessore ha spiegato che la sezione comunale ha sempre avuto un’estrazione cattolica e che si trattava soltanto di una aggiunta che confermava la sua ispirazione cristiana, aggiungendo che una delle insegnanti è anche una suora.
«L’amministrazione non ha mai nascosto queste cose - ha detto - E’ una questione di trasparenza. Non è un’operazione di esclusione, perché tutti possono iscriversi». Rita Scapinelli dell’Unione ha obiettato che lo Stato è laico e garantisce a tutti il diritto all’i struzione. Ha quindi chiesto il ritiro del punto affinchè la commissione consiliare preposta avesse il tempo di analizzare il regolamento.
«Così si va a dare alla scuola un’impronta che non è pubblica - ha affermato - Garantire l’accesso solo su principi cristiani non è accettabile, nemmeno per un cristiano. L’ente locale non ha tra le sue missioni l’educazione».
Ha poi comunicato di avere contattato l’Anci su questo argomento. Si è appreso che le iscrizioni alla scuola scadono a fine mese e che le richieste sono già numerose. L’assessore ai servizi sociali, Daniele Scalogna, ha affermato che «la sinistra è molto acculturata e sappiamo come la pensa», ottenendo di rimando da Casali che collegare il cattolicesimo al Partito Comunista «è una baggianata». Condividendo lo spirito del regolamento, Franco Segala de «La via per crescere» ha invitato la giunta a fare un passo indietro, «se c’� è un vizio di legittimità».
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