Il Parlamento è, da tempo, ridotto ad organo servente dei desiderata del principe. Il legislatore, il rappresentante della sovranità popolare, è supinamente impegnato a trovare la soluzione finale, la veste giuridica definitiva per impedire che un cittadino che dovrebbe essere uguale a tutti gli altri venga processato: il Presidente del Consiglio, l'utilizzatore finale di quest'ultimo paccotto di leggi-vergogna. Da Deputato del Parlamento Europeo vi imploro, almeno, di non invocare l'Europa per giustificare tali nefandezze. E' vero, l'Europa, da tempo, anche giustamente, condanna l'Italia per la lentezza dei processi. Ed il legislatore italico che fa? Per risolvere il problema elimina i processi. E' come dire che un paziente malato invece di essere curato, viene ammazzato. Invece di mettere nelle condizioni la giustizia di funzionare in modo efficiente, con tempi rapidi e giusti, la si annulla. Il legislatore sta preparando la soluzione finale con tre provvedimenti, servendosi del gioco delle tre carte. Una truffa normativa, l'uso privatistico della funzione legislativa in violazione della Costituzione. La prima carta: il processo breve. Berlusconi non vuole essere processato nella vicenda Mills ed allora, con una norma retroattiva, cancella il processo. Siccome non possono fare un provvedimento esclusivamente per un processo, anche Napolitano potrebbe non promulgarlo, azzerano centinaia di migliaia di processi, per buona pace di chi attende giustizia da anni.
Il Ministro dell'ingiustizia, ormai noto anche per essere quello delle falsità, sostiene, utilizzando i megafoni della propaganda, che solo l'1% dei processi si estinguerà: ed allora che motivo c'è di fare questa legge? In realtà, Alfano voleva dire interessa una sola persona, per un lapsus freudiano ha parlato di 1%. E' solo questione di percentuali. Seconda carta: azzerato il processo Mills, potrebbe accadere che altri procedimenti riguardino il premier. Ipotesi non remota, purtroppo il nostro Presidente del Consiglio non ama molto il rispetto delle leggi. Ed ecco il legittimo impedimento: se il premier è impegnato politicamente è legittimato a non partecipare ai processi e, quindi, devono essere rinviati. Siccome, lui, è sempre impegnato, si realizza l'impunità permanente attraverso legge ordinaria.
Terza carta: qualora proprio dovesse trovarsi un giorno in cui poterlo processare - può capitare che un magistrato non consideri legittimo impedimento le serate con escort o con la chitarra di Apicella - ecco che è pronta la legge delle leggi: la modifica dell'articolo 3 della Costituzione. Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, tranne uno. Indovinate chi? Rassegnamoci, quella che è stata la culla del diritto è divenuta ormai la bara del diritto. Anzi, la terra dei bari del diritto, dei giocatori delle tre carte. Per favore, almeno, non invocate l'Europa. Assumetevi, almeno, la responsabilità di voler essere servi di un padrone che invece di perseguire gli interessi degli italiani piega le norme a suo uso e consumo. E' lui, proprio lui, l'utilizzatore finale
Fonte: luigidemagistri.it
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