ROMA - Sarà Maurizio Belpietro il protagonista dell'informazione Rai orientata a destra. L'anti-Santoro, secondo la definizione di molti: stessa rete, RaiDue, giorni diversi. Annozero il giovedì, il direttore di Libero lunedì (quasi sicuramente) o mercoledì. Si parte il primo febbraio. La scheda di programma, primo atto ufficiale di lancio di un nuovo format, è stata già trasmessa agli uffici competenti.
Il programma di Belpietro non è nei palinsesti, ma ci entrerà presto, appena il giornalista avrà firmato il contratto. Subito dopo le feste. Viale Mazzini avrebbe voluto una partenza anticipata, già nella seconda settimana di gennaio. È stato lo stesso Belpietro a frenare la spasmodica caccia di un contraltare di Annozero: c'è bisogno di tempo e di una preparazione adeguata per offrire un buon prodotto. Tanto più che Santoro conquista pubblico settimana dopo settimana e ormai viaggia stabilmente intorno a una media di 6 milioni di spettatori.
Senza un contratto in mano, Belpietro preferisce non sbilanciarsi troppo. Ma ha molta voglia di provarci. Dice che l'approdo è "molto probabile". Anti-Santoro è una definizione non gradita: "Io e Michele abbiamo idee lontane anni luce. Ma è un fior di professionista, lo rispetto, ha talento e fa televisione da 20 anni. Io voglio partire con i miei tempi, rodarmi, avere il tempo di fare anche ascolti non mirabolanti".
Parole tanto prudenti quanto scontate davanti a un recordman dello share. La sostanza rimane: alla fine, il centrodestra ha scelto il suo volto. Per rispondere alle falsità e alla faziosità del servizio pubblico, come ha denunciato infinite volte Silvio Berlusconi. A Belpietro non manca l'esperienza, maturata sulle reti Mediaset: L'Antipatico, Panorama del giorno, La telefonata.
E il pubblico della Rai lo conosce bene: non c'è programma di Viale Mazzini che non l'abbia ospitato almeno una volta. Ma ora l'asticella si alza: una trasmissione vera, con il pubblico, una grande redazione, servizi filmati, il classico talk show. "Voglio mischiare i generi", dice Belpietro. Non è escluso che si assegni anche il ruolo di anti-Travaglio con un editoriale settimanale.
In un periodo di magra per i bilanci Rai i riflettori sono puntati sul budget e sul compenso di Belpietro. I "nemici" interni sparano la cifra di un milione. Il direttore di Libero ride: "Ho fatto presente l'assegno che prendo a Mediaset. È meno, molto meno della metà di un milione. Non vorrei perderci, tutto qui". Potrà costruirsi una sua redazione, rimarrà direttore di Libero. E nelle discussioni di questi giorni non si è ancora deciso se andrà in prima o in seconda serata. Se l'esperimento riesce, ripartirà anche la prossima stagione. E per il momento l'ex direttore della Padania Gianluigi Paragone fatica a trovare spazio sulla stessa rete.
---
Se hai trovato interessante l'articolo iscriviti ai feed via mail per rimanere sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog
Il programma di Belpietro non è nei palinsesti, ma ci entrerà presto, appena il giornalista avrà firmato il contratto. Subito dopo le feste. Viale Mazzini avrebbe voluto una partenza anticipata, già nella seconda settimana di gennaio. È stato lo stesso Belpietro a frenare la spasmodica caccia di un contraltare di Annozero: c'è bisogno di tempo e di una preparazione adeguata per offrire un buon prodotto. Tanto più che Santoro conquista pubblico settimana dopo settimana e ormai viaggia stabilmente intorno a una media di 6 milioni di spettatori.
Senza un contratto in mano, Belpietro preferisce non sbilanciarsi troppo. Ma ha molta voglia di provarci. Dice che l'approdo è "molto probabile". Anti-Santoro è una definizione non gradita: "Io e Michele abbiamo idee lontane anni luce. Ma è un fior di professionista, lo rispetto, ha talento e fa televisione da 20 anni. Io voglio partire con i miei tempi, rodarmi, avere il tempo di fare anche ascolti non mirabolanti".
Parole tanto prudenti quanto scontate davanti a un recordman dello share. La sostanza rimane: alla fine, il centrodestra ha scelto il suo volto. Per rispondere alle falsità e alla faziosità del servizio pubblico, come ha denunciato infinite volte Silvio Berlusconi. A Belpietro non manca l'esperienza, maturata sulle reti Mediaset: L'Antipatico, Panorama del giorno, La telefonata.
E il pubblico della Rai lo conosce bene: non c'è programma di Viale Mazzini che non l'abbia ospitato almeno una volta. Ma ora l'asticella si alza: una trasmissione vera, con il pubblico, una grande redazione, servizi filmati, il classico talk show. "Voglio mischiare i generi", dice Belpietro. Non è escluso che si assegni anche il ruolo di anti-Travaglio con un editoriale settimanale.
In un periodo di magra per i bilanci Rai i riflettori sono puntati sul budget e sul compenso di Belpietro. I "nemici" interni sparano la cifra di un milione. Il direttore di Libero ride: "Ho fatto presente l'assegno che prendo a Mediaset. È meno, molto meno della metà di un milione. Non vorrei perderci, tutto qui". Potrà costruirsi una sua redazione, rimarrà direttore di Libero. E nelle discussioni di questi giorni non si è ancora deciso se andrà in prima o in seconda serata. Se l'esperimento riesce, ripartirà anche la prossima stagione. E per il momento l'ex direttore della Padania Gianluigi Paragone fatica a trovare spazio sulla stessa rete.
---
Se hai trovato interessante l'articolo iscriviti ai feed via mail per rimanere sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog
0 commenti to " Belpietro sbarca su RaiDue da febbraio sarà l'anti-Santoro "