NAPOLI - Pomeriggio di sangue a San Pietro a Patierno. Muore sotto i colpi dei sicari il capozona del clan Sacco-Bocchetti, Gennaro Sacco e suo figlio Carmine di 29 anni. Rispettivamente zio e cugino di Costanzo Apice, il killer immortalato dalla telecamere durante l'uccisione di Mariano Bacio Terracino al quartiere Sanità.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, i due erano a bordo di una moto guidata dal giovane quando i killer, alle loro spalle e con tutta probabilità anche loro a bordo di una moto, hanno iniziato a sparare.
I colpi hanno prima raggiunto alla testa il boss, uccidendolo. Il figlio Carmine ha tentato la fuga ma, forse già ferito, si è schiantato con la moto contro un muro. Il ragazzo, nemmeno trent'anni, ha continuato la fuga a piedi lì dove è stato raggiunto dai sicari che gli hanno sparato contro altri colpi di arma da fuoco, lasciandolo a terra.
Il clan Sacco-Bocchetti è attivo principalmente a San Pietro a Patierno, e gli affari dell'organizzazione criminale si concentrano soprattutto nell'attività di traffico e spaccio di stupefacenti. L'agguato è avvenuto nel quartiere controllato dalla famiglia, precisamente alla periferia nord di Napoli, in via Masseria, all’incrocio con via Gagarin. L'esecuzione apre scenari inquietanti collegati alla recente cattura di Costanzo Apice.
Lunedì, infatti, c'era stata una riunione della Dda in procura per fare il punto sulle indagini e tentare di risalire al movente dell'uccisione di Bacio Terracino per mano del 27enne. La pista più probabile segue la traccia di un regolamento di conti a distanza di anni: si tratterebbe di un agguato ordinato dal clan Moccia per vendicare l'uccisione nel 1976 ad Afragola del boss Gennaro. Una spedizione di morte in cui avrebbe avuto un ruolo proprio Bacio Terracino. E questi, secondo la prima ricostruzione, sarebbe stato freddato da Apice proprio su indicazione dei Sacco.
In base a questa ipotesi, il duplice omicidio di Gennaro e Carmine Sacco servirebbe a dare un segnale inequivocabile ad Apice, ora detenuto. Il killer prima della cattura stava meditando di pentirsi: i Moccia, forse, sono preoccupati per questo. Un'altra possibilità, ancora più inquietante, è che il clan di Afragola abbia pensato di essere stato tradito da Gennaro Sacco. Si è sparsa la voce che già a settembre, un mese prima della diffusione del video, Apice fosse stato convocato dalla polizia per l'omicidio Bacio Terracino. La convocazione, invece, riguardava una polizza assicurativa contraffatta.
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Secondo la ricostruzione dei carabinieri, i due erano a bordo di una moto guidata dal giovane quando i killer, alle loro spalle e con tutta probabilità anche loro a bordo di una moto, hanno iniziato a sparare.
I colpi hanno prima raggiunto alla testa il boss, uccidendolo. Il figlio Carmine ha tentato la fuga ma, forse già ferito, si è schiantato con la moto contro un muro. Il ragazzo, nemmeno trent'anni, ha continuato la fuga a piedi lì dove è stato raggiunto dai sicari che gli hanno sparato contro altri colpi di arma da fuoco, lasciandolo a terra.
Il clan Sacco-Bocchetti è attivo principalmente a San Pietro a Patierno, e gli affari dell'organizzazione criminale si concentrano soprattutto nell'attività di traffico e spaccio di stupefacenti. L'agguato è avvenuto nel quartiere controllato dalla famiglia, precisamente alla periferia nord di Napoli, in via Masseria, all’incrocio con via Gagarin. L'esecuzione apre scenari inquietanti collegati alla recente cattura di Costanzo Apice.
Lunedì, infatti, c'era stata una riunione della Dda in procura per fare il punto sulle indagini e tentare di risalire al movente dell'uccisione di Bacio Terracino per mano del 27enne. La pista più probabile segue la traccia di un regolamento di conti a distanza di anni: si tratterebbe di un agguato ordinato dal clan Moccia per vendicare l'uccisione nel 1976 ad Afragola del boss Gennaro. Una spedizione di morte in cui avrebbe avuto un ruolo proprio Bacio Terracino. E questi, secondo la prima ricostruzione, sarebbe stato freddato da Apice proprio su indicazione dei Sacco.
In base a questa ipotesi, il duplice omicidio di Gennaro e Carmine Sacco servirebbe a dare un segnale inequivocabile ad Apice, ora detenuto. Il killer prima della cattura stava meditando di pentirsi: i Moccia, forse, sono preoccupati per questo. Un'altra possibilità, ancora più inquietante, è che il clan di Afragola abbia pensato di essere stato tradito da Gennaro Sacco. Si è sparsa la voce che già a settembre, un mese prima della diffusione del video, Apice fosse stato convocato dalla polizia per l'omicidio Bacio Terracino. La convocazione, invece, riguardava una polizza assicurativa contraffatta.
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0 commenti to " Uccisi in agguato il boss Sacco e figlio, parenti del killer del video choc "