ROMA - Debito e deficit sempre più fuori controllo in Italia, ma a pesare sull'economia c'è anche l'aumento della disoccupazione. Secondo l'Outlook economico dell'Ocse, pubblicato stamane, il tasso di disoccupazione in Italia salirà infatti nel 2009 al 7,6% dal 6,8% del 2008, mentre nel 2010 raggiungerà l'8,5% e nel 2011 l'8,7%. A fronte di questa situazione economica, è importante preparare una buona exit strategy per quando sarà il momento e dei piani credibili di risanamento, mentre possono essere nocive misure come lo scudo fiscale approvato in Italia. "L'introduzione dello scudo fiscale per il rimpatrio dei fondi dall'estero dovrebbe essere visto dai contribuenti come una misura straordinaria, con un impegno alla trasparenza per quanto riguarda lo scambio di informazioni recentemente raggiunto. In caso contrario i contribuenti potrebbero concludere che saranno possibili altri condoni".
Debito pubblico alle stelle. Il debito pubblico dell'Italia salirà di 10 punti percentuali quest'anno al 115% del Pil e nel 2011 arriverà al 120% del Pil. Il rapporto deficit Pil si attesterà al 5,5% nel 2009, al 5,4% nel 2010 e al 5,1% nel 2011. "A causa dell'alto debito pubblico - si legge nel rapporto - l'Italia non ha introdotto stimoli su larga scala. Nonostante ciò, a causa dell'indebolimento ciclico delle entrate, il deficit supera il 5% e il debito salirà al 120% del Pil nel 2011".
Previsioni Pil riviste al rialzo. Come altri istituti economici, l'Ocse rivede però al rialzo le previsioni del Pil per l'Italia: crescerà dell'1,1% nel 2010 e dell'1,5% nel 2011, dopo una flessione del 4,8% nel 2009. L'Ocse rileva anche che alla base del netto miglioramento del Pil nel terzo trimestre vi è il forte aumento della produzione industriale, "ma la durata di questo rimbalzo è incerta".
Ripresa dell'export, ma consumi deboli. Le prospettive sono di un aumento dell'export dell'1,4% nel 2010 e del 3,5% l'anno successivo, dopo il disastroso -20,3% stimato per quest'anno. Sul fronte domestico, l'Ocse si attende che le spese al consumo restino deboli per qualche tempo (+0,7% nel 2010 e +1,1% nel 2011) in quanto la minore occupazione e la minore crescita dei salari reali ridurrà la crescita dei redditi delle famiglie. Il tasso di risparmio, salito al 10,7% nel 2009 dall'8,6% del 2008, dovrebbe rimanere su livelli analoghi nei due prossimi anni (10,5%).
Ripresa debole, performance mediocri. Gli esperti dell'Ocse si mostrano scettici tuttavia sull'eventualità di una ripresa rapida in Italia: "La mediocrità delle performance economiche in Italia prima della crisi incita alla prudenza circa l'eventualità di una ripresa rapida e precoce o di un'accelerazione forte in seguito". E quindi, l'attività economica in Italia "potrebbe essere più debole del previsto nel medio termine se la situazione finanziaria mondiale migliora meno del previsto o se il miglioramento degli scambi mondiali è più contenuto". Al contrario, rileva l'organizzazione internazionale con sede a Parigi, "il forte aumento del Pil registrato nel terzo trimestre potrebbe essere più duraturo rispetto alle nostre previsioni, mentre il tasso di crescita potrebbe rafforzarsi maggiormente nel 2011 se l'influenza del miglioramento delle condizioni finanziarie è stato sottostimato".
Risanare i conti pubblici. La grave recessione che colpisce l'Italia, osserva l'Ocse, "è iniziata prima" rispetto alla maggior parte degli altri paesi. Ma l'attività "è migliorata nel terzo trimestre": il miglioramento delle condizioni finanziarie "ha contribuito a restaurare la fiducia e a spingere la domanda interna". La produzione industriale, dopo una caduta che si è conclusa nella primavera, "si è stabilizzata ad un livello basso" ma "il suo forte aumento mensile è all'origine della ripresa del pil nel terzo trimestre". Nonostante questo "la continuità di questa ripresa è incerta". Per quanto riguarda i conti pubblici l'Ocse sottolinea la necessità "di sforzi importanti di risanamento a partire dal 2011 quando la ripresa tornerà".
Preparare l'exit strategy. La situazione italiana si colloca in uno scenario che comunque procede verso il miglioramento. Infatti l'Ocse rivede al rialzo le stime sulla ripresa economica a livello globale, e sottolinea che è arrivato il momento di definire l'exit strategy. E' in atto una ripresa "largamente inaspettata solo sei mesi fa". L'economia nell'area Ocse chiuderà il 2009 con una contrazione del 3,5% per mettere a segno una ripresa dell'1,9% l'anno prossimo per consolidarsi poi nel 2011 con un tasso di espansione del 2,5%.
L'Ocse sottolinea che "ora è il momento di pianificare l'exit strategy dalla crisi, anche se la sua implementazione dovrà essere graduale". Inoltre, una "radicale azione politica sarà richiesta negli anni a venire per restaurare un solido equilibrio macroeconomico, una crescita sana e una bassa disoccupazione. Solo a quel punto potremo dire che la crisi sarà pienamente superata".
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Debito pubblico alle stelle. Il debito pubblico dell'Italia salirà di 10 punti percentuali quest'anno al 115% del Pil e nel 2011 arriverà al 120% del Pil. Il rapporto deficit Pil si attesterà al 5,5% nel 2009, al 5,4% nel 2010 e al 5,1% nel 2011. "A causa dell'alto debito pubblico - si legge nel rapporto - l'Italia non ha introdotto stimoli su larga scala. Nonostante ciò, a causa dell'indebolimento ciclico delle entrate, il deficit supera il 5% e il debito salirà al 120% del Pil nel 2011".
Previsioni Pil riviste al rialzo. Come altri istituti economici, l'Ocse rivede però al rialzo le previsioni del Pil per l'Italia: crescerà dell'1,1% nel 2010 e dell'1,5% nel 2011, dopo una flessione del 4,8% nel 2009. L'Ocse rileva anche che alla base del netto miglioramento del Pil nel terzo trimestre vi è il forte aumento della produzione industriale, "ma la durata di questo rimbalzo è incerta".
Ripresa dell'export, ma consumi deboli. Le prospettive sono di un aumento dell'export dell'1,4% nel 2010 e del 3,5% l'anno successivo, dopo il disastroso -20,3% stimato per quest'anno. Sul fronte domestico, l'Ocse si attende che le spese al consumo restino deboli per qualche tempo (+0,7% nel 2010 e +1,1% nel 2011) in quanto la minore occupazione e la minore crescita dei salari reali ridurrà la crescita dei redditi delle famiglie. Il tasso di risparmio, salito al 10,7% nel 2009 dall'8,6% del 2008, dovrebbe rimanere su livelli analoghi nei due prossimi anni (10,5%).
Ripresa debole, performance mediocri. Gli esperti dell'Ocse si mostrano scettici tuttavia sull'eventualità di una ripresa rapida in Italia: "La mediocrità delle performance economiche in Italia prima della crisi incita alla prudenza circa l'eventualità di una ripresa rapida e precoce o di un'accelerazione forte in seguito". E quindi, l'attività economica in Italia "potrebbe essere più debole del previsto nel medio termine se la situazione finanziaria mondiale migliora meno del previsto o se il miglioramento degli scambi mondiali è più contenuto". Al contrario, rileva l'organizzazione internazionale con sede a Parigi, "il forte aumento del Pil registrato nel terzo trimestre potrebbe essere più duraturo rispetto alle nostre previsioni, mentre il tasso di crescita potrebbe rafforzarsi maggiormente nel 2011 se l'influenza del miglioramento delle condizioni finanziarie è stato sottostimato".
Risanare i conti pubblici. La grave recessione che colpisce l'Italia, osserva l'Ocse, "è iniziata prima" rispetto alla maggior parte degli altri paesi. Ma l'attività "è migliorata nel terzo trimestre": il miglioramento delle condizioni finanziarie "ha contribuito a restaurare la fiducia e a spingere la domanda interna". La produzione industriale, dopo una caduta che si è conclusa nella primavera, "si è stabilizzata ad un livello basso" ma "il suo forte aumento mensile è all'origine della ripresa del pil nel terzo trimestre". Nonostante questo "la continuità di questa ripresa è incerta". Per quanto riguarda i conti pubblici l'Ocse sottolinea la necessità "di sforzi importanti di risanamento a partire dal 2011 quando la ripresa tornerà".
Preparare l'exit strategy. La situazione italiana si colloca in uno scenario che comunque procede verso il miglioramento. Infatti l'Ocse rivede al rialzo le stime sulla ripresa economica a livello globale, e sottolinea che è arrivato il momento di definire l'exit strategy. E' in atto una ripresa "largamente inaspettata solo sei mesi fa". L'economia nell'area Ocse chiuderà il 2009 con una contrazione del 3,5% per mettere a segno una ripresa dell'1,9% l'anno prossimo per consolidarsi poi nel 2011 con un tasso di espansione del 2,5%.
L'Ocse sottolinea che "ora è il momento di pianificare l'exit strategy dalla crisi, anche se la sua implementazione dovrà essere graduale". Inoltre, una "radicale azione politica sarà richiesta negli anni a venire per restaurare un solido equilibrio macroeconomico, una crescita sana e una bassa disoccupazione. Solo a quel punto potremo dire che la crisi sarà pienamente superata".
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