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Il caso Tremonti scuote il governo. Consiglio dei ministri rinviato, Bossi tuona: "Giulio non si tocca"

Bagarre nel governo, Tremonti vicino alle dimissioni, anche se lui nega. Il consiglio dei ministri, che era convocato per la tarda mattinata è stato rinviato. Ufficialmente, secondo notizie provenienti da palazzo Chigi e riportate dalle agenzie, perchè il premier è stato trattenuto a San Pietroburgo, dove era in visita "privata", per una tempesta di neve.

E' probabile che il motivo vero del rinvio sia il caso Tremonti, che infatti attende un chiarimento definitivo con Berlusconi prima di decidere il da farsi. Su San Pietroburgo, del resto, questa mattina non c'è stata alcuna tempesta di neve. Più tardi le agenzie hanno diffuso la notizia secondo cui lo stesso premier sarebbe stato a pranzo con Putin.

La vicenda rischia di trasformarsi in un colpo durissimo al governo. Tremonti è indignato per gli attacchi ricevuti, anche dopo le parole sul posto fisso come valore, ma soprattutto è in rotta di collisione con parte dell'esecutivo per la vicenda dell'Irap. Il premier ha annunciato il taglio, Tremonti sa che i conti non lo permettono. Per questo si parla da giorni di possibili dimissioni. Secondo alcune voci che si sono diffuse in mattinata Berlusconi sarebbe persino intenzionato ad accettare le dimissioni, e al posto del superministro andrebbe Brunetta o Scajola.
A difesa di Tremonti è però sceso in campo Bossi. "C'è un tentativo di far fuori il ministro dell'Economia, ma io lo proteggo".

In queste ore, mentre non si sa bene dove e cosa sia facendo il premier, si sta tentando di far rientrare la tempesta. E dal ministero dell'economia vengono voci rassicuranti: «Presto ci sarà un chiarimento con il presidente del Consiglio per ripartire più forti di prima», riferiscono fonti vicine al ministro. Ma a conferma della confusione che regna nel governo lo stesso Tremonti ha fatto una criptica dichiarazione nel primo pomeriggio: "Nessuna nota circolata corrisponde a verità". «Produzione di note di agenzie a mezzo note di agenzie. Ho difficoltà a riconoscermi in questo tipo di catena produttiva. Per quanto mi riguarda nessuna delle note in circolazione corrisponde a verità». Questa l'affermazione testuale del ministro dell'Economia Giulio Tremonti contenuta in una nota diffusa dal Tesoro. Dichiarazione che ha il potere di infittire il mistero.

Fonte: Unita.it
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