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I piccoli gesti (quotidiani) per tenere pulito il mondo

MILANO — Si può fare come i trenta militanti di Greenpeace che ie­ri, a Londra, si sono arrampicati sul tetto di Westminster, il parlamento inglese, per attirare l’attenzione sui cambiamenti climatici.

Oppure si possono compiere gesti meno eclatanti, ma molto più utili. Lo spiega Fulco Pratesi, presidente onorario di Wwf Italia: «Gesti banali ma efficaci per risparmiare e diminu­ire l’inquinamento. Come, ora che ar­riva l’inverno, mantenere la tempera­tura del proprio appartamento entro i 20˚ centigradi. Oppure far funziona­re lavastoviglie e lavatrice solo a pie­no carico, fare la doccia invece che il bagno per ridurre il consumo d’ac­qua». E non è finita qui. Continua Pratesi: «In cucina, per cuocere me­glio la pentola a pressione e il micro­onde per il risparmio energetico, consumare meno carne possibile per­ché gli allevamenti di animali causa­no un inquinamento superiore a tut­ti i mezzi di trasporto del mondo».

Certo, Pratesi è un ecologista di vecchia data ma è innegabile che, an­che in Italia, si sta facendo strada una nuova sobrietà ambientalista, lontana dalle barricate ecologiste ma attenta a quei gesti quotidiani che possono migliorare la salute del Pia­neta e, di conseguenza, la nostra vita e quella delle generazioni future. In attesa di dicembre quando, a Copena­ghen, si riuniranno i Grandi della Terra in cerca dell’accordo per la ri­duzione dell’uso di carbone, petrolio e metano, diverse aziende italiane danno il loro contributo per indiriz­zare i nostri stili di vita verso una maggiore ecocompatibilità. Da due anni l’Enel ha sviluppato una campa­gna d’informazione «sull’uso intelli­gente dell’elettricità» con consigli sul risparmio energetico e la distribu­zione di 7 milioni di lampadine fluo­rescenti ad alta efficienza. Mentre Eni dichiara d’aver messo a budget per quest’anno 1.081 milioni per «spese ambientali».
«Se ognuno di noi, ogni settima­na, riciclasse attraverso la raccolta differenziata due sacchetti di carta, due scatole di pasta, uno scatolone di cartone, un portauova, due quoti­diani e altrettante riviste si evitereb­bero il riempimento di una discarica e l’emissione di 157 milioni di chilo­grammi di anidride carbonica». Il va­demecum è opera di Carlo Montal­betti, direttore generale di Comie­co, il consorzio nazionale per il recu­pero e il riciclo della carta, altro im­prenditore ecocompatibile.

Senza aspettare che il presidente Usa Obama estragga dal cilindro la ri­cetta per salvare la Terra dall’inquina­mento, basta veramente poco per da­re il proprio contributo. Se state già pensando alle prossime vacanze, il si­to www.ecolabel.it presenta le strut­ture alberghiere che, recepite le diret­tive Ue in materia, si sono impegna­te nel miglioramento della qualità ambientale fornendo agli utenti tut­te le garanzie al riguardo. Anche Le­gambiente è prodiga di consigli sul­l’ecologia quotidiana. Per esempio, restando in tema di viaggi, il suggeri­mento è «scegliere, se possibile, tre­no o nave piuttosto che l’aereo che, da solo, contribuisce al 13% delle emissioni dei gas serra. E che dire dello stand-by, le lucine rosse sem­pre accese dei nostri elettrodomesti­ci? «Fanno spendere ogni anno alme­no 50 euro di elettricità a famiglia. Meglio staccare la spina». A proposi­to: secondo i dati di Coldiretti, per fa­re la spesa, una famiglia media italia­na produce fino a tre tonnellate di anidride carbonica l’anno, due solo per conservare e cuci­nare i cibi.

Fonte: Corriere.it
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