Giornalisti Mediaset ancora in subbuglio dopo il caso Mesiano, il magistrato della sentenza Fininvest-Cir: documenti, raccolte di firme, divisioni e distinguo hanno agitato la domenica vissuta dalle redazioni del gruppo. Ieri ha parlato il coordinatore dei cdr di Mediaset ma la posizione espressa non ha fermato quelle iniziative tese a chiedere maggiore nettezza su quanto accaduto.Ad accendere la polemica interna è stato Pietro Suber con le sue dimissioni irrevocabili dal Cdr di Videonews, la testata a cui fa riferimento Mattino 5, quella che giovedì scorso ha mandato in onda il servizio sul giudice Mesiano riprendendolo in momenti della sua vita quotidiana. Per Suber, le reazioni al servizio sono state troppo blande. Gli altri componenti del suo sindacato non lo hanno seguito su questa linea.
Si è mosso invece Paolo Trombin (Cdr Tg5) il quale, in una lettera pubblica, ha offerto solidarietà al collega e ha denunciato con preoccupazione la stagione di «scontri all'ultimo sangue» tra testate giornalistiche e gruppi editoriali. Trombin ha subito ricevuto sostegno ed approvazione da parte di 25 colleghi del Tg5. Nel pomeriggio si è fatto sentire il coordinamento dei Cdr di Mediaset che - in una nota sindacale - «esprime viva preoccupazione per quanto sta avvenendo nel mondo dell'informazione e nelle reti Mediaset. Ribadisce solidarietà al collega Pietro Suber e, insieme al Cdr di Videonews gli chiede di ritirare le dimissioni».
Il coordinamento sollecita un incontro chiarificatore con l'azienda. La comunicazione sindacale non sembra aver soddisfatto tutti come dimostra la decisione di un gruppo di giornalisti trasversale alle testate di Mediaset. Gruppo che ha avviato una raccolta di firme in calce ad un documento in cui si legge: «noi giornalisti del gruppo Mediaset prendiamo decisamente le distanze da questo modo di fare informazione. Non serve a nessuno e non ha senso voler piegare i giornalisti e il loro lavoro a logiche che nulla hanno a che fare con il mestiere, arrivando a produrre il servizio sul giudice Mesiano, che è stato definito dalla Fnsi un 'pestaggio mediatico'».
«Ci stupisce che le rappresentanze sindacali, ad eccezione di Paolo Trombin del Cdr del Tg5 - prosegue il documento - non abbiamo fatto sentire la loro voce, non solo quando è uscito il servizio giovedì scorso, ma anche a distanza di giorni quando la notizia è arrivata sulle prime pagine di tutti i quotidiani, isolando di fatto il collega del Cdr di Videonews, Pietro Suber, che per questo si è dimesso dalla rappresentanza sindacale. Pensiamo che a questo punto sia assolutamente necessario indire un'assemblea e aprire una discussione sul presente e sul futuro dell'informazione Mediaset». Intanto oggi è prevista l'assemblea dei giornalisti di Videonews.
Fonte: unita.it
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