ROMA - Marco Travaglio sarà domani ad Annozero e, come sempre, farà il suo editoriale in trasmissione: è quanto si legge nel comunicato di presentazione della prima puntata, domani in prima serata su Raidue. Tema la libertà d'informazione, titolo "Farabutti" (dalla famosa frase pronunciata da Silvio Berlusconi). Ospiti di Michele Santoro il segretario del Pd Dario Franceschini, il deputato del Pdl Italo Bocchino, il direttore di Libero Maurizio Belpietro, il direttore dell'Unità Concita De Gregorio e il giornalista Enrico Mentana.E dunque la presenza di Travaglio non è in discussione, come confermano dalla redazione del programma: o con contratto, o come ospite, avrà sempre grande spazio in trasmissione.
E intanto, del caso, oggi parla anche il direttore generale della Rai, Mauro Masi: "Tutto andrà regolarmente in onda - dice, parlando davanti alla commissione di Vigilanza - compreso Annozero". "Stiamo solo facendo un approfondimento - prosegue - per un collaboratore esterno (il riferimento è a Marco Travaglio, ndr) nei confronti di una trasmissione che ha avuto tutto quello che ha chiesto".
Poi l'attacco al modo di fare tv di Santoro: "Occorre una riflessione sul servizio pubblico - sostiene ancora Masu che deve essere plurale. Ma nella mia carriera che mi ha portato a girare molti paesi del mondo non ho mai visto programmi anti-politici. Non ho mai visto all'estero reti di servizio pubblico che facciano programmi apoditticamente contro''.
E sempre oggi, è saltata l'ipotesi di un incontro tra il dg e il presidente dell'Autorità delle comunicazioni, Corrado Calabrò. Il faccia a faccia sarebbe stato richiesto dallo stesso Masi per approfondimenti proprio sulla questione del contratto di Travaglio ("senza di lui non c'è il programma", ha dichiarato ieri Santoro). Ma l'Authority smentisce: a proposito di Annozero, non c'è "nessuna interlocuzione" con viale Mazzini.
Sempre oggi Santoro, dai microfoni di radio Città Futura, continua a parlare della mancanza di libertà d'informazione nel nostro paese. ''La situazione in Italia è molto dura e difficile e i colleghi che si ribellano vengono puntualmente puniti ed emarginati. Tutto questo perché il sistema informativo italiano non e' libero''. E ancora: "Fanno molta fatica persino i giornalisti di un quotidiano importante come il Corriere della Sera, perche' attraverso Mediobanca Silvio Berlusconi può avere una interferenza diretta dentro la testata''.
Fonte: Repubblica.it
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