ROMA – Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti sono ai ferri corti. E’ ormai scontro su tutta la linea: il premier vuole la riduzione delle tasse per “accarezzare” gli elettori, Tremonti è fermo sul no e prepara una manovra da 45 miliardi in tre anni. Le frizioni sono così alle stelle che sono volate urla e minacce. E’ da lunedì che litigano, Tremonti, secondo il racconto di chi c’era, durante la cena ad Arcore sarebbe andato su tutte le furie e avrebbe urlato in faccia al Cavaliere: “Tu mi hai fatto spiare! Hai messo i servizi segreti alle mie calcagna!”.
Il giorno dopo il ministro dell’Economia ha chiamato al telefono Berlusconi e gli ha lanciato quello che sembra un ultimatum: “Non devi più parlare di riforma fiscale, così si creano aspettative. Poi le aspettative vengono deluse e si perde consenso. In questa situazione, meglio sarebbe andare alle elezioni”.
Ma Berlusconi non ci sta a farsi trattare così da Tremonti, anche perché teme che stia tramando alle sue spalle e preparandosi per guidare un nuovo governo, senza il Cavaliere. Il premier quindi non è rimasto in silenzio, ma è passato al contrattacco: “In questa situazione, se andiamo alle elezioni le perdiamo”, ha urlato Berlusconi: “Bisogna prima intervenire sulle tasse”.
Lo scontro è continuato poi nell’incontro a palazzo Grazioli di mercoledì sera. Le posizioni non sono cambiate: Berlusconi chiede una finanziaria light e il taglio delle tasse, Tremonti pensa all’Europa e dice di no. “Tu non credere di essere indispensabile, qui nessuno lo è – gli ha detto Berlusconi – Faremo una manovra leggera in modo da non deprimere la crescita. Vuol dire che il prossimo governo farà una manovra da 60 miliardi», fa spallucce il Cavaliere. Problemi di chi viene dopo”. Berlusconi ha poi confidato ai suoi fedelissimi la paura che Tremonti stia tramando alle sue spalle. Ma anche in questo caso, va all’attacco: “Vuole mettermi in difficoltà, ma dove va? Non ha i numeri, sta sulle balle a tutti”.
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Fonte: Blitzquotidiano.it
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Il giorno dopo il ministro dell’Economia ha chiamato al telefono Berlusconi e gli ha lanciato quello che sembra un ultimatum: “Non devi più parlare di riforma fiscale, così si creano aspettative. Poi le aspettative vengono deluse e si perde consenso. In questa situazione, meglio sarebbe andare alle elezioni”.
Ma Berlusconi non ci sta a farsi trattare così da Tremonti, anche perché teme che stia tramando alle sue spalle e preparandosi per guidare un nuovo governo, senza il Cavaliere. Il premier quindi non è rimasto in silenzio, ma è passato al contrattacco: “In questa situazione, se andiamo alle elezioni le perdiamo”, ha urlato Berlusconi: “Bisogna prima intervenire sulle tasse”.
Lo scontro è continuato poi nell’incontro a palazzo Grazioli di mercoledì sera. Le posizioni non sono cambiate: Berlusconi chiede una finanziaria light e il taglio delle tasse, Tremonti pensa all’Europa e dice di no. “Tu non credere di essere indispensabile, qui nessuno lo è – gli ha detto Berlusconi – Faremo una manovra leggera in modo da non deprimere la crescita. Vuol dire che il prossimo governo farà una manovra da 60 miliardi», fa spallucce il Cavaliere. Problemi di chi viene dopo”. Berlusconi ha poi confidato ai suoi fedelissimi la paura che Tremonti stia tramando alle sue spalle. Ma anche in questo caso, va all’attacco: “Vuole mettermi in difficoltà, ma dove va? Non ha i numeri, sta sulle balle a tutti”.
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