Primato negativo. Una minaccia per la libertà d’espressione in rete. Un “sistema di cancellazione per i siti sospettati di violare il diritto d’autore”. E’ una delle disposizioni contenute nella delibera dell’Agcom 668/2010, che sarà approvata il prossimo 6 luglio. Si tratta di un provvedimento che rischia di consegnare all’Italia un primato negativo: essere il primo Paese al mondo in cui un’autorità amministrativa può ordinare, “alla fine procedimento sommario, la cancellazione di un contenuto multimediale dallo spazio pubblico telematico”. La denuncia arriva dai promotori dell’iniziativa Sitononraggiungibile. Attivisti, organizzazioni e associazioni. Uniti per dire no alla censura su internet.
La delibera. In base al regolamento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, nel caso in cui dovesse essere riscontrata una violazione del copyright, il gestore del sito sotto osservazione avrebbe 48 ore di tempo per rimuovere il contenuto. Siti pubblici, portali, blog, pagine private. Nessuna distinzione: per tutti l’Agcom potrebbe disporre, dopo un contraddittorio tra le parti da svolgersi nell’arco di cinque giorni, la cancellazione dei contenuti. Per Luca Nicotra, che ha raccontato sul suo sito “l’agghiacciante incontro” con il presidente dell’Agenzia Corrado Calabrò, si è deciso di “mettere in scena il potere che non deve giustificarsi”.
Gli effetti. “Un inferno”, fatto da decine di migliaia di richieste di rimozione che arriveranno all’Agcom. Ancora Nicotra: “Sarà il far west, con un approssimazione totale nella decisione di rimuovere o chiudere siti web, e decine, centinaia forse migliaia di contenuti innocenti e abusi del sistema. È questo l’ovvio risultato della censura, il motivo per cui non è mai accettabile in democrazia”. E per fermare la delibera dell’Agcom che è partita l’iniziativa No Censura. Una raccolta di firme e adesioni per evitare che “l’Italia finisca in un incubo”.
L’iniziativa. E martedì 28 giugno a Roma il primo incontro dei promotori di Sitononraggiungibile. Un momento di discussione con “i nomi più noti della Rete, con le organizzazioni che si stanno mobilitando in queste ore, e a quanti si saranno offerti volontari”. Qui la petizione indirizzata ai parlamentari italiani, E qui le linee guida di No Censura.
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Fonte: Repubblica.it
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il link della petizione non funziona