ROMA - I leader europei hanno ufficializzato la nomina di Mario Draghi, governatore della Banca d'italia, alla presidenza della Banca centrale europea. Draghi subentrerà all'attuale presidente Jean-Claude Trichet, il cui mandato si concluderà a fine ottobre. Ad annunciare la nomina è stato il presidente dell'Ue, Herman Van Rompuy dal suo profilo Twitter. "Il Consiglio europeo ha trovato un accordo sulla nomina di Mario Draghi come nuovo presidente della Bce", scrive Van Rompuy sul social network. La notizia è stata diffusa anche attraverso i maxi-schermi nella sala stampa del consiglio europeo.
Il vertice europeo dei capi di Stato e di governo dei 27 aveva condizionato la nomina di Mario Draghi 1alla guida della Bce all'uscita di Lorenzo Bini Smaghi dal board dell'Eurotower. E' quanto prevedeva la bozza delle conclusioni del vertice. Bozza che è il risultato di un compromesso con le richieste francesi che hanno impedito l'annuncio della nomina di Draghi già ieri. A sbloccare definitivamente la situazione è arrivata la doppia telefonata di Bini Smaghi al premier francese Nikolas Sarkozy e al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy: ad entrambi Bini Smaghi ha assicurato che si dimetterà entro l'anno. Una mossa che ha sbloccato l'empasse sulla nomina di Draghi.
Il problema sul tappeto è quello noto:
l'eventuale presenza, nel board della Bce, di due italiani 2. L'arrivo di Draghi si andrebbe a sommare infatti al componente italiano già nel direttivo della banca, ovvero Bini Smaghi. Con la Francia che, dopo l'uscita dell'attuale presidente, il francese Jean-Claude Trichet, non avrebbe alcun rappresentante. Ed è prassi consolidata che nel comitato direttivo della banca europea non possano essere presenti due membri della stessa nazionalità. Da qui le resistenze di Parigi.
Il governo italiano aveva già chiesto a Bini Smaghi 3 di compiere un passo indietro ricevendone però (fino alla telefonata odierna) una risposta negativa. D'altro canto Sarkozy voleva avere la garanzia che il premier italiano avrebbe onorato l'impegno assunto di liberare il posto. Accordo che era stato annunciato ai quattro venti dopo l'ultimo vertice bilaterale italo-francese.
La questione, dunque, riguardava solo Berlusconi, visto che il premier italiano si era impegnato personalmente con Sarkozy a trovare una soluzione nonostante non potesse imporre nulla a Bini Smaghi, che aveva invocato lo statuto di assoluta indipendenza della banca centrale e che ha un mandato con scadenza al 2013. Per questo si era fatta strada l'ipotesi che gli venga offerta la nomina alla successione di Draghi in Bankitalia. Cosa però che cozzerebbe con le candidature di Vittorio Grilli e di Fabrizio Saccomandi. Bini Smaghi potrebbe essere anche messo alla guida di qualche authority di regolazione.
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Fonte: Corriere.it
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Il vertice europeo dei capi di Stato e di governo dei 27 aveva condizionato la nomina di Mario Draghi 1alla guida della Bce all'uscita di Lorenzo Bini Smaghi dal board dell'Eurotower. E' quanto prevedeva la bozza delle conclusioni del vertice. Bozza che è il risultato di un compromesso con le richieste francesi che hanno impedito l'annuncio della nomina di Draghi già ieri. A sbloccare definitivamente la situazione è arrivata la doppia telefonata di Bini Smaghi al premier francese Nikolas Sarkozy e al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy: ad entrambi Bini Smaghi ha assicurato che si dimetterà entro l'anno. Una mossa che ha sbloccato l'empasse sulla nomina di Draghi.
Il problema sul tappeto è quello noto:
l'eventuale presenza, nel board della Bce, di due italiani 2. L'arrivo di Draghi si andrebbe a sommare infatti al componente italiano già nel direttivo della banca, ovvero Bini Smaghi. Con la Francia che, dopo l'uscita dell'attuale presidente, il francese Jean-Claude Trichet, non avrebbe alcun rappresentante. Ed è prassi consolidata che nel comitato direttivo della banca europea non possano essere presenti due membri della stessa nazionalità. Da qui le resistenze di Parigi.
Il governo italiano aveva già chiesto a Bini Smaghi 3 di compiere un passo indietro ricevendone però (fino alla telefonata odierna) una risposta negativa. D'altro canto Sarkozy voleva avere la garanzia che il premier italiano avrebbe onorato l'impegno assunto di liberare il posto. Accordo che era stato annunciato ai quattro venti dopo l'ultimo vertice bilaterale italo-francese.
La questione, dunque, riguardava solo Berlusconi, visto che il premier italiano si era impegnato personalmente con Sarkozy a trovare una soluzione nonostante non potesse imporre nulla a Bini Smaghi, che aveva invocato lo statuto di assoluta indipendenza della banca centrale e che ha un mandato con scadenza al 2013. Per questo si era fatta strada l'ipotesi che gli venga offerta la nomina alla successione di Draghi in Bankitalia. Cosa però che cozzerebbe con le candidature di Vittorio Grilli e di Fabrizio Saccomandi. Bini Smaghi potrebbe essere anche messo alla guida di qualche authority di regolazione.
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