ROMA - Sulla fine delle operazioni militari in Libia "ci sono ipotesi realistiche che parlano di 3/4 settimane". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, oggi a Palermo sottolineando che "ipotesi ottimistiche dicono invece pochi giorni". In ogni caso, ha spiegato il ministro, "il tema non è la scadenza, ma come lavorare perché cessino le azioni di protezione militare il più presto possibilie". "Vi sono ipotesi ottimistiche di pochi giorni - ha aggiunto il ministro - altre più realistiche di tre-quattro settimane. Certamente intensificare la pressione e' necessario per poter far partire l'iniziativa politica. Questo è l'esito della riunione di ieri del Gruppo di Contatto, che è stata molto importante".
In realtà il vertice di ieri a Roma 1 non ha fatto segnare alcun punto concreto all'attivo degli italiani, probabilmente l'alleato in questa fase maggiormente in difficoltà sulle prospettive belliche in Libia. Il ministro degli Esteri francese Juppè ha parlato di "mesi" per la fine delle operazioni militari. Mentre quello britannico Hague ha specificato che l'Italia "non ha alcuna intenzione di stabilire una cronologia" dell'intervento.
Il governo italiano si sta muovendo in queste ore su un crinale stretto, con la
Lega sempre pronta a fare pressione 2 perché venga fissata una data precisa per la fine delle operazioni e gli alleati che chiedono (e hanno finora ottenuto) una disponibilità senza limiti temporali da parte di tutti i partecipanti alla missione. Nella mozione votata dalla maggioranza 3 su iniziativa leghista, dopo molte limiture e aggiunte di compromesso, si fa presente che il governo "in accordo con le Organizzazioni Internazionali ed i Paesi alleati" si impegna a "fissare un termine temporale certo, da comunicare al Parlamento, entro cui concludere le azioni mirate" contro obiettivi specifici in Libia.
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Fonte: Repubblica.it
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In realtà il vertice di ieri a Roma 1 non ha fatto segnare alcun punto concreto all'attivo degli italiani, probabilmente l'alleato in questa fase maggiormente in difficoltà sulle prospettive belliche in Libia. Il ministro degli Esteri francese Juppè ha parlato di "mesi" per la fine delle operazioni militari. Mentre quello britannico Hague ha specificato che l'Italia "non ha alcuna intenzione di stabilire una cronologia" dell'intervento.
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Lega sempre pronta a fare pressione 2 perché venga fissata una data precisa per la fine delle operazioni e gli alleati che chiedono (e hanno finora ottenuto) una disponibilità senza limiti temporali da parte di tutti i partecipanti alla missione. Nella mozione votata dalla maggioranza 3 su iniziativa leghista, dopo molte limiture e aggiunte di compromesso, si fa presente che il governo "in accordo con le Organizzazioni Internazionali ed i Paesi alleati" si impegna a "fissare un termine temporale certo, da comunicare al Parlamento, entro cui concludere le azioni mirate" contro obiettivi specifici in Libia.
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