ROMA - Un altro brutto colpo per la cultura e gli spettacoli in Italia. Dell'attuale stanziamento del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo, già ridotto quest'anno a 258 milioni di euro, sono stati congelati altri 27 milioni. Lo prevedono alcuni commi della Finanziaria che rinviano a provvedimenti del ministero dell'Economia riguardanti eventuali scostamenti dagli introiti preventivati dalla vendita delle frequenze del digitale terrestre alle compagnie telefoniche. Un provvedimento che non piace al ministero dei Beni culturali: "Siamo sgomenti e interdetti", si legge in una nota, "è un'amara sorpresa".
I 27 milioni - secondo quanto si è appreso - non potranno comunque essere utilizzati fino alla fine dell'anno, anche qualora la vendita delle frequenze avesse buon esito. Quindi, di fatto, non potranno essere utilmente ripartiti fra le diverse voci del Fus. "Si tratta - aggiungono dal ministero dei Beni culturali - di un altro colpo alle risorse destinate alla cultura, che è difficile da spiegare e ancor più da accettare".
Ad oggi dunque il Fondo unico per lo spettacolo assomma di fatto a 231 milioni di euro in tutto, detratti dei 27 milioni congelati. E' sulla base di questa cifra che la Consulta dello spettacolo (che già la settimana scorsa non si è riunita) sarà chiamata a dare il proprio parere per la ripartizione dei fondi Fus nelle diverse realtà: cinema, musica, danza e così via.
Duro il commento dell'opposizione. "E'
la dimostrazione definitiva della volontà di colpire una delle eccellenza del nostro Paese - afferma Matteo Orfini, responsabile Cultura e informazione della segreteria nazionale del Partito democratico - il tutto mentre il ministero dello Spettacolo è acefalo. Ci permettiamo di dare un suggerimento al governo: diano l'interim dei Beni culturali a Tremonti, così almeno uno dei principali responsabili di questa catastrode potrà rendersi conto personalmente dei danni che sta provocando".
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Fonte: Repubblica.it
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I 27 milioni - secondo quanto si è appreso - non potranno comunque essere utilizzati fino alla fine dell'anno, anche qualora la vendita delle frequenze avesse buon esito. Quindi, di fatto, non potranno essere utilmente ripartiti fra le diverse voci del Fus. "Si tratta - aggiungono dal ministero dei Beni culturali - di un altro colpo alle risorse destinate alla cultura, che è difficile da spiegare e ancor più da accettare".
Ad oggi dunque il Fondo unico per lo spettacolo assomma di fatto a 231 milioni di euro in tutto, detratti dei 27 milioni congelati. E' sulla base di questa cifra che la Consulta dello spettacolo (che già la settimana scorsa non si è riunita) sarà chiamata a dare il proprio parere per la ripartizione dei fondi Fus nelle diverse realtà: cinema, musica, danza e così via.
Duro il commento dell'opposizione. "E'
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