ROMA - No alla presenza di politici a Vieni via con me. A poche ore dalla notizia della partecipazione di Gianfranco Fini e Pier Luigi Bersani alla prossima puntata del programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano arriva lo stop di Mauro Masi. Il vicedirettore generale della Rai Antonio Marano, sentito il direttore generale, ha inviato infatti - a quanto si apprende - una nota di servizio al direttore di Raitre Paolo Ruffini evidenziando che la presenza di politici nella trasmissione non era prevista nella Scheda Prodotto Programma. Tale partecipazione inoltre - si fa notare - risulta in contrasto sia con la direttiva del direttore generale dello scorso mese di agosto, sia con la direttiva della commissione di Vigilanza del marzo del 2003 che con quella del precedente dg, Claudio Cappon, del gennaio del 2009.
VENDOLA - Marano ha inoltre ricordato che anche la presenza del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ospite del programma lunedì scorso, non ci sarebbe dovuta essere. Pertanto la direzione generale ha invitato Ruffini ad attenersi alle disposizioni vigenti.
LA SECONDA PUNTATA - Il presidente della Camera Gianfranco Fini e il leader Pd Pierluigi Bersani hanno accettato l'invito di Fazio e Saviano e nello «spirito» della trasmissione interverranno sui valori della destra e su quelli della sinistra.
Fonte: Corriere.it
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Che cosa si intendeva per conflitto di interesse lo sapevamo tutti! Ma in tanti, per superficialità, per mero interesse personale o per pura ignoranza, hanno voluto rischiare, specialmente tutti quei politici consapevoli di ricavarne comode e opulente poltrone, in cambio di piccole o grandi bugie recitate al momento opportuno. Il risultato, ovviamente è stato un paese dove il presidente del consiglio è tuttora in grado di manipolare a suo piacimento, meccanismi di “informazione” multimediali senza limiti, come canali televisivi e tanta carta stampata, che tanti “consumatori”, spesso in perfetta buona fede continuano a definire “giornali” e giornalisti i compilatori di questi prodotti mirati. È pertanto semplicemente risibile e grottesco, mettere in discussione, che “fondamentali” dirigenti della televisione pubblica, entrino in merito alla partecipazione di politici o altre eventuali presenze, a una trasmissione come quella di Fazio e Saviano. Una sceneggiata di bassa lega che ormai non vale neanche la pena prendere in considerazione. Si tratta di “veti” ed “espressioni ideologiche” false, ridicole e buffe, che al di la degli autentici fenomeni di servilismo dovuto, ai quali certi dirigenti non possono sottrarsi, pena l’interruzione di quella attività privilegiata che tacitamente devono sostenere – e non vale certamente la pena, in questa tenebrosa fase storica della dittatura della demenza, tirare in ballo le leggi ordinarie e la Costituzione, perché in questo caso si tratterebbe di scomodare gli ultimi valori democratici che, speriamo questi pochi irresponsabili, non riescano a danneggiare seriamente. Fortunatamente però, questi “scaltri” che hanno occupato il potere, dovranno fare i conti con il tempo che è galantuomo – qualcuno fortunatamente questi conti ha iniziato a farli – e con la storia che li inquadrerà senza pietà in una fase storica, speriamo breve, che ha ridotto l’immagine della cultura italiana e della politica a era del “bunga bunga” e dell’insulto delle Istituzioni sane che fanno tremare certi mentecatti disposti a qualunque bassezza pur di sopravvivere.
francesco buffa designer
Ben vengono i politici in trasmesioni specialmente quando si parla di mafia,qui siamo messi male non c'è piu libertà e poi mica gli Italiani sono scemi non sanno distinguere fra il bene e il male.E' Ora di dire basta ai programmi di Bunga bunga.