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"Lo zio Michele dormiva mentre Sarah veniva uccisa"



TARANTO - Le impronte di più persone trovate nel vano batteria del cellulare di Sarah Scazzi. Le donne di casa Misseri che parlano con i pizzini. E una nuova pista investigativa che stravolgerebbe le carte in tavola, addossando solo su Sabrina la responsabilità dell'omicidio. Sono queste le novità dell'inchiesta sull'omicidio di Sarah Scazzi in attesa dell'ordinanza del gip Martino Rosati che oggi deciderà se scarcerare o meno la ragazza.

I Ris hanno trovato più impronte sul telefonino di Sarah. Il dato, insieme ad altri, sarà al centro di accertamenti irripetibili che si terranno la prossima settimana. Fu Michele Misseri, lo zio assassino, a raccontare di aver rinvenuto casualmente l'apparecchio. Pochi giorni dopo ammise il delitto. Aggiunse di aver buttato la batteria subito dopo aver nascosto il corpo della vittima. La presenza di quelle impronte nel vano batteria, quindi, sembra dire che l'apparecchio sia stato toccato da più persone dopo il delitto e prima della messinscena del ritrovamento.

È una scoperta che appare ancora più rilevante se rapportata ad un'intercettazione captata dagli investigatori all'indomani del ritrovamento. A parlare era Sabrina, la figlia di Michele finita dietro le sbarre dopo la chiamata in correità del padre. "L'altra sera lo abbiamo toccato tutti" avrebbe detto la 22enne che da venerdì scorso è in cella, con le accuse di concorso in omicidio e sequestro. Lunedì il gip ha convalidato il suo fermo e oggi dovrebbe sciogliere la riserva sulla misura cautelare da applicare.

Sul fronte investigativo è spuntato un giallo riguardo ad un secondo telefono cellulare in uso ai Misseri. Quel cellulare, in famiglia, veniva utilizzato da tutti ed il suo segnale sarebbe stato captato nella zona di contrada Mosca, proprio come quello di Michele Misseri all'ora in cui venne occultato il cadavere di Sarah. Se l'indiscrezione fosse confermata, potrebbe indicare solo due cose. O che lo zio orco aveva addosso anche quel telefono, oppure che non era solo mentre infilava il corpo di Sarah nella cisterna. Un dubbio sul quale si stanno concentrando da tempo le attenzioni degli inquirenti. Anche perché nel corso della sua confessione Misseri è caduto in quello che potrebbe essere un lapsus. Raccontando dell'occultamento di cadavere ad un certo punto dice: "Abbiamo parcheggiato", salvo correggersi subito dopo. L'uso del plurale ha fatto scattare i sospetti dei pm.E forse anche per questo che sono circolate voci sull'interrogatorio reso due giorni fa da Cosima Misseri. La moglie dello zio orco avrebbe potuto sapere del delitto, ma avrebbe tenuto la bocca chiusa. Fonti investigative hanno fermamente smentito la sua iscrizione nel registro degli indagati, ma l'inchiesta va avanti.

In questo momento gli investigatori continuano la ricostruzione su come sono andate le cose quel 26 agosto, via Deledda, casa Misseri. Sul tavolo degli inquirenti ci sono almeno dieci versioni diverse: sei ne ha regalate papà Michele, (che annuncia nuove rivelazioni nei prossimi giorni) le altre sono frutto dei racconti di Sabrina e di mamma Cosima. La procura di Taranto comincia però a non credere a nessuna di queste versioni messe a verbale dai componenti della famiglia Misseri. E da qualche ora ha cominciato a pensare che ce ne sia un'altra. Quella vera, sulla quale in queste ore in gran riserbo stanno cercando riscontri. Tutto parte da due intercettazioni telefoniche dal tenore poco chiaro e da un'abitudine: Michele Misseri tutti i giorni, dalle 14 alle 17 almeno, dormiva. Il giorno della scomparsa di Sarah però non lo ha fatto: "Ho finito di lavorare intorno all'una, una e un quarto - ha raccontato al pm Mariano Buccoliero nel verbale del 7 ottobre, ore 2,15 - Sono tornato a casa. Quando sono entrato mia figlia e mia moglie dormivano: mia moglie nel letto matrimoniale e mia figlia nella sua stanza. Io sono entrato, mi sono lavato un po' le mani, ho mangiato e sono sceso giù in cantina. Eravamo intorno alle due, volevo mettere in moto il trattore per andare in campagna". In queste parole gli investigatori hanno individuato almeno tre grosse contraddizioni: la prima, i Misseri erano soliti mangiare tutti quanti insieme.La seconda: Misseri appena tornava a casa non scendeva mai in cantina, ma dormiva ("quella mattina mi sono alzato come sempre alle 3,30 del mattino" racconta nello stesso verbale). La terza: Misseri di solito andava in campagna il pomeriggio dopo le 16-16,30. Mai prima. Tutti particolari che hanno fatto balenare negli investigatori un tremendo sospetto, che al momento è soltanto un'ipotesi: Sabrina potrebbe aver fatto tutto da sola, mentre suo padre dormiva. L'uomo avrebbe poi provveduto a nascondere il cadavere.

Infine, un ultimo particolare: ieri i carabinieri hanno depositato migliaia di pagine tra intercettazioni telefoniche e ambientali che riguardano Sabrina e suo padre. Sembrerebbe che, da settimane, le donne di casa Misseri usassero parlare con i pizzini per non essere ascoltate dagli investigatori.

Fonte: Repubblica.it


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1 commenti to " "Lo zio Michele dormiva mentre Sarah veniva uccisa" "

  1. Anonimo says:

    Dopo il fermo di Sabrina e dopo aver letto che Michele Misseri non contava nulla nella sua famiglia e che lì decidevano solo le donne mi è balenato il dubbio che lui è stato costretto o convinto (dalle donne di famiglia) ad autoaccusarsi del delitto per salvare la figlia Sabrina.

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