Giusto per mantenerci in contatto con il resto dell'umanità comincerei col dire che nemmeno quest'anno il Nobel per la Pace è andato all'italiano che più di tutti ritiene di meritarselo (no, non Licio Gelli: lui si aspetta l'altro, quello per la Letteratura) ma a Liu Xiaobo, dissidente dal regime cinese detenuto per sovversione con una condanna a undici anni. È chiaro che anche quelli del Nobel, come i magistrati italiani e alcune altre risibili minoranze tra cui noi de l'Unità e i cinesi dissidenti, sono comunisti. Alla notizia del Nobel la polizia cinese, apprendiamo da Twitter - una di quelle diavolerie del web che chi vive concentrato sul suo ombelico si ostina a non chiamare neppure per nome - ha fatto irruzione in casa della moglie per impedirle di parlare coi giornalisti. Alla luce di questa informazione capirete che le gesta de Il Giornale e di Libero impallidiscono. Comunque, siccome qua viviamo, tocca rendere conto della manganellata mediatica di giornata. Non avremmo mai immaginato di dover solidarizzare "a prescindere" con il presidente di Confindustria. A prescindere, sì. Solidarietà convinta e tenace ad Emma Marcegaglia. Perché qualsiasi cosa sarà portata ad onta della sua famiglia, di suo fratello di suo padre di suo cognato dei suoi cugini secondi, qualsiasi carta sia prodotta a suo carico - un bollo scaduto, una tassa non pagata, una frode - sappiamo in anticipo e con documentata certezza che si tratta di una ritorsione, di un ricatto, di una punizione per aver sgarrato: mancato ossequio al Sultano. È una donna, oltretutto. Fa impazzire in questa Italia una donna senza farfallina al collo: ma vi rendete conto? Che ne dirà l'amico Putin? A proposito: com'è andato il compleanno? Belle ragazze, a festeggiare?
La famiglia, lo dicevamo, può essere un inferno. Pensate a Paolo Berlusconi, il fratello. Ci racconta Claudia Fusani che è arrivata alle ultime battute l'indagine della magistratura milanese sulla più fangosa tra tutte le vicende di fango giornalistico. Tra gli indagati Paolo, fratello di Silvio. È accusato, assieme ad altri, di aver acquisito in modo illegale l'intercettazione della famosa telefonata Fassino-Consorte («Abbiamo una banca») che poi fu pubblicata dal solito Giornale. Ne parlammo per primi ormai quasi un anno fa. Sarà in prima pagina sul Giornale e su Libero, stamani?
La nostra prima pagina non è per nessuno di loro. È per i ragazzi, le migliaia e milioni di ragazzi condannati da questo governo all'ignoranza dunque alla sudditanza. Le colpe non sono solo del centrodestra: leggete l'esemplare articolo - il terzo della serie - di Marco Rossi Doria. Trecentomila studenti hanno sfilato ieri in tutta Italia. Scrivono per noi: «Da un lato si tagliano otto miliardi di euro alle scuole pubbliche, dall'altro si continuano a finanziare scuole di lusso che niente hanno a che vedere con il merito». Fabio Mussi ricorda che a suo tempo con Padoa Schioppa fece «il diavolo a quattro» perché non fossero tagliati i fondi all'Università. Perché, ministro Tremonti, si vive di pane ma anche di sapere. Solo di pane vivono le bestie. Abbiamo all'Istruzione Mary Star Gelmini. «Il ministro che non c'è» ha come consigliere politico Giorgio Straquadanio, il teorico del meretricio come arma per fare carriera. Bisognerebbe farlo sapere alla moglie di Liu Xiaobo, tanto per restare in contatto col mondo. Spiegarglielo in inglese, via Twitter, e vedere l'effetto che fa.
Fonte: Unita.it
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Io direi L'america è lontana.