
Alfano riflette ad alta voce”. Capito il genio? Riesce a riflettere e ad alzare la voce contemporaneamente. Così giovane, poi. “Ho vissuto l’evento alle Nazioni Unite in maniera molto particolare, quasi intimo”, confida all’inter vistatore da riporto. E qui spegniamo le luci e li lasciamo soli, in omaggio alla privacy. Di ritorno sul suolo patrio, lo statista agrigentino annuncia la grande “riforma della g iustizia”, che scatterà “entro ottobre”. Non precisa di quale anno, e fa bene: l’aveva già annunciata il 27 agosto 2008 al Giornale: “E’ pronta. Domani 28 agosto la presento al Cav in Consiglio dei ministri”. Ma il Cavaveva da fare con qualche mignotta e non se ne fece nulla: come ricorda Giancarlo Perna, quel Consiglio dei ministri si limitò a elevare a capitaneria di porto l’ufficio marittimo di Corigliano Calabro. Jolie assicurò: “L’ho rinviata all’autunno”. Ma non disse di che anno: infatti passarono inverno, primavera, estate, ri-autunno, ri-inverno, ri-primavera. L’altr giorno, rieccolo: “Ci siamo, ottobre”. Non un giorno di più. Nell’attesa, s’è portato avanti col lavoro, creando un imperdibile “organismo indipendente per la valutazione delle performance degli alti dir igenti”: un sinedrio di tre cervelloni per portare finalmente un po’ di meritocrazia al ministero. Due sono ex giudici di nome Angelo (per non confonderli con Angelino): Gargani, fratello del forzista Giuseppe, e Giorgianni, il sottosegretario di Prodi-1 che fu costretto a dimettersi per il caso Messina; il terzo è Calogero “Lello” Casesa, agrigentino come Alfano, impiegato alla provincia, ex consigliere forzista, ma soprattutto – rivela Gian Antonio Stella - presidente della sagra del Mandorlo in fiore e suonatore di “fr iscalettu” (zufolo) nel gruppo folk Valle di Akragas. Evvai con la meritocrazia.
Ora però non pensate che, nel Pdl, l’unico gigante del pensiero sia Al Fano. Tale Emiliano Stornelli, in una lettera al Wall Street Journal che ha osato criticare la legge bavaglio, segnala “l’intensa attività di riequilibrio messa in atto da Gaetano Quagliariello, che è tra gl’intellettuali più influenti d’Italia” e “la sua opinione dovrebbe essere ospitata sulle vostre pa gine”. Già, come ha potuto il WSJ tirare avanti finora senza Quagliariello? Poi dicono che la stampa è in crisi. Lo Stornelli lavora a L’Occidentale, il sito di Quagliariello, ma va comunque ringraziato per aver fatto conoscere quel concentrato di neuroni al pubblico degli States. Ora però non vorremmo che quei golosoni di americani provassero a portarci via, dopo tanti scienziati e ricercatori, anche Quagliariello. Sappiano che, se ci provano, dovranno fare vedersela con noi. Sulla scaletta dell’aereo.
Fonte: Il Fatto Quotidiano del 25 giugno, in edicola
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