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Fini, lo scontro passa sul web E il sito del Pdl lo cancella

Raddoppiano gli amministratori locali che sostengono Gianfranco Fini. Dopo la Direzione Nazionale di ieri, i firmatari dell'appello lanciato sul sito di Generazione Italia - "Io sto con Fini" - raggiungono quota duecento. E sul web il presidente della Camera riceve solidarietà e supporto politico. Migliaia di messaggi da ogni parte d'Italia. Che fanno coppia con i plausi che Fini riceve dai siti amici come Libertiamo e Fare Futuro. Mentre sono numerose le critiche indirizzate all'ex leader di An sui social network del Pdl. E sul sito ufficiale del Popolo delle Libertà scatta la rappresaglia: nessuna traccia dell'intervento con cui Fini ha contestato la gestione berlusconiana del partito.

Io sto con Fini. Il sito di Generazione Italia è in queste ore il fronte dei finiani sul web. Gli articoli proposti sono commentati da centinaia di persone. Tutte solidali con l'intervento con cui ieri Gianfranco Fini ha formalizzato l'esistenza di un'opposizione interna al Pdl. Opposizione cui aderiscono, per ora, i duecento amministratori locali che hanno sottoscritto l'appello "Io sto con Fini". Tra questi quasi quaranta assessori, più di cento consiglieri, dieci sindaci e il vice Presidente della Regione Abruzzo. Che si aggiungono ai cinquantacinque parlamentari e ai cinque eurodeputati che, nei giorni scorsi, avevano approvato un documento a favore del presidente della Camera. Una pattuglia unita dal testo dell'appello: "Manifestiamo il nostro sostegno al presidente Fini nella sua battaglia per un grande Popolo della Libertà, forte, libero e democratico".

Sui territori. Nelle ultime ore i finiani cercano di organizzare la loro presenza sul territorio. Ancora niente di strutturato. Per lo più incontri informali. Come quello previsto a Napoli per domani mattina, "un libero appuntamento di liberi cittadini" che sostengono la politica di Fini. E arrivano anche denunce su presunte epurazioni. Dalla sezione di Brescia di Generazione Italia: "La cacciata dei finiani è cominciata da tempo. In provincia di Brescia hanno tolto le deleghe nei comuni a molti ex AN senza motivo. E' successo persino ad un membro dell'Assemblea Nazionale cui hanno tolto la delega di Vicesindaco solo perché dissentiva dalla linea del partito".

I siti amici. A Generazione Italia si aggiungono Libertiamo e Fare Futuro. Luoghi online di riflessione politica in cui l'interpretazione dei fatti è autenticamente finiana. Una valanga di parole e formule per costruire l'apologia di Fini. E il presidente della Camera diventa quello che "infrange la neolingua berlusconiana", che si oppone al "leninismo delle libertà", che "uccide il partito dei laudatores". Che "fa sbroccare Berlusconi" e che "rimette in moto la politica" generando una salutare "entropia del dissenso". E su Fare Futuro, non mancano neanche le indicazioni per la colonna sonora ideale della "nuova fase": Vengo anch'io? No Tu No di Jannacci, Il gatto e la volpe di Bennato, Nun te reggae più di Rino Gaetano, Il mio canto libero di Battisti.

Censura o dimenticanza? Sul sito ufficiale del Pdl nessuna traccia dell'intervento di Fini all'auditorium della Conciliazione. Ne in home page, ne nelle pagine interne. Presenti e in evidenza gli interventi di tutti gli altri big del partito. Da Verdini a La Russa, da Tremonti a Brunetta. C'è anche la replica infuocata di Berlusconi - "Mi sembrava di sognare" - ma non il discorso del presidente della Camera.

Un partito sotto shock. Su Spazio Azzurro e ForzaSilvio. it, Fini è sommerso da accuse e critiche. Migliaia i messaggi che commentano il documento finale approvato ieri dalla Direzione Nazionale. E all'elogio di Berlusconi e dei ministri si aggiungono gli inviti "a togliere il disturbo" rivolti a "Fini e ai suoi adepti". C'è anche chi minaccia "di non votare più il Pdl finché il presidente della Camera resta nel partito". In molti sottoscrivono le parole del presidente del Consiglio: "Se Fini vuole fare politica deve lasciare la presidenza della Camera dei Deputati". E tutti restano con il fiato sospeso attendendo le prossime mosse dei due leader.

Fonte: Repubblica.it

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