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Regionali, Pdl in piazza a Roma Bossi: "Decreto per sanare"


ROMA - Attesa e tensione. Lo stop alle liste del centrodestra in Lazio e Lombardia resta al centro della giornata politica. Con il Pdl che grida all'attentato alla democrazia e si appella al Tar. Con l'ipotesi di un rinvio elettorale che si affaccia sulla scena. E con Umberto Bossi che rafforza l'idea di un decreto per riammettere le liste: "E' materia urgente, si può fare".

Oggi, a piazza Farnese a Roma, Renata Polverini riunirà i fedelissimi. Avrebbe dovuto esserci anche Silvio Berlusconi ma le ultime indiscrezioni vanno in direzione contraria. Quello che è certo, invece, è la convocazione, alle 15.30, della riunione dell'ufficio di presidenza del partito per fare il punto sulla questione liste. Di sicuro in piazza non andrà Gianfranco Fini. "Il presidente della Camera non partecipa a comizi elettorali" taglia corto il poertavoce. Fini, invece, potrebbe partecipare alla riunione dei parlamentari del Pdl del Lazio all'hotel Excelsior di Roma alle 19. Nonostante i problemi, comunque, la Polverini non perde la speranza: "Per la questione del listino regionale, lo ripeto, sono assolutamente ottimista".

Un ottimismo che, però, potrebbe non bastare. E allora ecco che da alcuni settori del Pdl comincia a profilarsi l'ipotesi di far slittare le elezioni. Farle oggi, dice il sindaco di Roma Gianni Alemanno, sarebbe un danno: "Credo sia un problema, non solo del centrodestra ma anche del centrosinistra perchè ci si deve porre il problema di far sì che queste elezioni diano a tutti la possibilità di esprimersi".

Quanto alla vicenda delle liste elettorali del centrodestra per le regionali in Lazio e Lombardia non ammesse alla competizione per irregolarità o mancata presentazione entro i termini, una delle ipotesi in campo è quella del rinvio delle consultazioni nelle due regioni e di un loro accorpamento, in presenza di un accordo bipartisan, con l'elezione del sindaco di Bologna, che così non si terrebbe più tra un anno, come aveva chiesto il centrosinistra. Ipotesi che Antonio Di Pietro vede come il fumo negli occhi: "Basta con le leggi ad personam. Aspettiamo la decisione dei magistrati senza fare da sponda a chi vuole piegare la legge a uso e consumo proprio".


Sul fronte dei ricorsi, il Pdl del Lazio presenterà, domani mattina, il ricorso contro l'esclusione della lista provinciale. Nel pomeriggio di oggi, poi, è atteso il verdetto sul listino della Polverini. Se dalla Corte d'appello dovesse arrivare un nuovo stop, anche sul listino si andrebbe davanti al giudice amministrativo.

Resta aperta la questione delle responsabilità. In attesa di una resa dei conti che il centrodestra rimanda al dopo elezioni, il quotidiano dei vescovi, l'Avvenire, punta il dito contro "chi ha commesso errori e affastellato pasticci e improvvisazioni", cioè il Pdl, e "non di chi ha deciso di sanzionarli con rigore. Il rigore sulle regole non può far gridare al complotto". Mentre il segretario del Pd, Pierluigi Bersani avverte: "Di
questa situazione è responsabile la maggioranza e se ne prendano la responsabilità. Certo non abbiamo mai pensato di vincere per abbandono degli avversari".


Fonte: Repubblica.it
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