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"Io non ridevo": gli aquilano protestano nella zona rossa


Con in mano cartelloni con scritto "Io non ridevo" e "Riprendiamoci la nostra citta", circa 300 cittadini dell'Aquila sono scesi in piazza stamattina nel centro della città colpita dal terremoto nell'aprile scorso. I manifestanti hanno forzato un posto di blocco all'altezza dei Quattro cantoni, nel cuore della zona rossa, per entrare a Piazza Palazzo, considerata inaccessibile.

Le forze dell'ordine, dalla polizia all'Esercito, hanno provato a impedire ai manifestanti di varcare le barricate della zona rossa, ma è stato inutile: al primo tentativo di forzare i blocchi, le persone preposte al posto di guardia hanno preferito lasciar defluire la gente onde evitare disordini. Così i manifestanti hanno raggiunto piazza Palazzo, la stessa in cui un mese fa era stato celebrato un Consiglio comunale tra cumuli di macerie. Gli stessi cumuli su cui una decina di persone sono salite, rivendicando la propria rabbia per non avere più a disposizione la loro città.

Simbolicamente ogni persona ha preso con sè una pietra da quelle macerie residue dai crolli del terremoto di Aprile. "Non possono portarci via 700 anni di storia - ha commentato Giusi Pitari, tra i manifestanti - è ora di riprenderci la nostra città, siamo indignati - ha proseguito - anche di fronte all'assenza dei nostri rappresentanti istituzionali".

È stato tra i primi a salire sul cumulo di macerie in piazza Palazzo con indosso una maglietta bianca con scritto "Alle 3:32 non ridevo". Stefano Cencioni ha manifestato la sua personale rabbia che è diventata lo sfogo di una comunità sulle intercettazioni delle risate degli imprenditori la notte del sisma. «Non ridevamo, non ridevamo quella notte - ha urlato ai manifestanti - perchè tra questi vicoli sono morte delle persone, e queste macerie ne sono la testimonianza».

Il signor Cencioni, sulla quarantina, ha precisato che il suo «non è uno sfogo contro il sistema della Protezione Civile che tanto ha dato a questa città». «Ho conosciuto volontari - ha detto - che hanno lasciato le loro attività anche in Sicilia e in Valle d'Aosta per venire ad aiutarci e la persona a capo di questo sistema non può essere una persona da condannare», ha detto riferendosi a Guido Bertolaso.

Molte sono state però le critiche rivolte al capo della Protezione Civile sollecitate da quei comitati cittadini vicini al Movimento "3e32" che fin da subito non hanno risparmiato critiche al sistema del Dipartimento.

Intorno alle 14 i manifestanti sono usciti spontaneamente da piazza Palazzo. Le forze dell'ordine, esercito e polizia - che avevano comunque rafforzato i presidi - si sono limitate ad invitare la gente a defluire dalla zona rossa. Il tutto si è svolto pacificamente e senza incidenti. Alla fine della manifestazione, i comitati cittadini hanno lasciato uno striscione su una delle fontane di piazza Duomo con scritto: «Solo apparenza, poca sostanza».

Fonte: Corriere.it
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