Il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, ha riportato in aula il parere di Giorgio Napolitano: «Il presidente della Repubblica è consapevole delle inquietanti connotazioni della vicenda» ha dichiarato. «Ho informato Napolitano della scelta di trattare con procedura d'urgenza la pratica a tutela del giudice Raimondo Mesiano» ha detto Mancino aprendo i lavori del plenum. «Il presidente - ha aggiunto - si è mostrato consapevole delle inquietanti connotazioni della vicenda e del fatto che in base ad esse la pratica a tutela è stata aperta».
Pratica che andrà «ovviamente trattata dal plenum - ha sottolineato ancora il vicepresidente - valutando la sussistenza dei presupposti richiesti dal regolamento interno». Mancino si è poi soffermato sul «clima che deve ispirare i rapporti tra politica e giustizia»; ed ha definito «opportuno il richiamo alle considerazioni di carattere generale e all'invito al reciproco rispetto ed al sereno confronto esposti dal capo dello Stato in più occasioni ed anche davanti al Csm». Mancino ha ricordato in particolare le parole pronunciate da Napolitano nella seduta del 14 febbraio dell'anno scorso, quando il capo dello Stato sostenne che «occorre prestare la massima cura e non superare il senso del limite e della responsabilità per ricreare un 'giusto clima di rispetto, riservatezza e decoro intorno al processo'».
MEDIASET - Intanto, ha raggiunto le novanta firme il documento dei giornalisti e degli autori Mediaset sulla vicenda Mesiano. Domenica scorsa, un gruppo di giornalisti trasversale a tutte le testate aveva proposto una raccolta di firme all'interno del gruppo per prendere nettamente le distanze dal servizio andato in onda su "Mattino 5" giovedì 15 ottobre (guarda il video): il giudice veniva ripreso in momenti del suo privato e con gli ormai famosi calzini azzurri. "Striscia la Notizia" ha dato il proprio sostegno all'iniziativa dopo che Antonio Ricci, sin dal primo momento, aveva definito il servizio "una fesseria". «Noi giornalisti e autori del gruppo Mediaset - è un passaggio del documento - prendiamo decisamente le distanze da questo modo di fare informazione. Non serve a nessuno e non ha senso voler piegare i giornalisti e il loro lavoro a logiche che nulla hanno a che fare con il mestiere, arrivando a produrre il servizio sul giudice Mesiano, che è stato definito dalla Fnsi un 'pestaggio mediatico'».
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