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Annozero da Record. Cinque milioni e mezzo di ascoltatori. Garimberti: "Nessun piano contro RaiTre"

ROMA - Va ancora a una fiction il primo posto per gli ascolti di ieri, seguito molto da vicino da Annozero che, dopo le polemiche della vigilia, ha sfiorato il 23% di share. In attesa delle nomine rimaste in sospeso è intervenuto il presidente Rai, Paolo Garimberti: "Non ci sono urgenze per RaiTre e Tg3" ha detto, auspicando una soluzione concordata. Garimberti ha poi criticato "l'eccessivo allarmismo" su alcuni programmi della terza rete Rai: "Nessun disegno per cancellare le trasmissioni di RaiTre altrimenti sarei pronto a lasciare".

Gli ascolti della serata. Don Matteo su RaiUno è stato seguito nella prima parte da 6 milioni 603 mila spettatori (23,56% di share) e nella seconda da 5 milioni 734 spettatori (24,02 per cento di share). Ottimo l'esordio per la trasmissione di Michele Santoro: la prima puntata della nuova stagione - dedicata alla libertà d'informazione - segna il 22,88 per cento di share, pari a 5 milioni 502 mila spettatori. Sempre in prima serata, su Canale 5, Ale&Franz Show è stato seguito da 3 milioni 268 milioni di ascoltatori, pari al 13,24 per cento di share. Infine Porta a porta è stato il programma più visto in seconda serata con 1 milione 752 mila spettatori e uno share del 24.06 %.

Garimberti: "Programma in stile Santoro". "L'attesa era grande. Il buon risultato di ascolti è frutto anche di questo" è il commento del presidente della Rai, Paolo Garimberti. "E' stata una trasmissione alla Santoro, nel suo stile classico", ha detto Garimberti a margine del Prix Italia a Torino. "E comunque - ha aggiunto - non esprimo giudizi, non sono un critico televisivo". Quanto all'intervento di Marco Travaglio, per il presidente della Rai è stato "un Travaglio doc, sempre il solito: è il suo stile, il suo modo di fare giornalismo. Si può amare o no, ma è opportuno che ci siano vari generi e che ognuno possa scegliere cosa guardare". Alla domanda se il direttore generale della Rai, Mauro Masi, condivida tale valutazione, Garimberti ha risposto: "Non dipingetelo diverso da com'è, non è che non capisca che ci devono essere vari generi. Quello che ha sempre caratterizzato la Rai è la presenza di più voci: c'è il Tg1, il Tg2, il Tg3 e alla fine il pubblico può scegliere. C'è il telecomando - ha concluso - che è uno strumento di democrazia".

"Nessun disegno per cancellare RaiTre". Il presidente Rai ha poi approfondito la questione RaiTre: "Non bisogna pensare che ci sia un disegno per cancellare le trasmissioni di RaiTre. Ma se ci fosse un simile disegno, e sono certo che non c'è, dovrei cancellare anche me stesso per una questione di dignità" ha detto Garimberti. "I giornali a volte creano allarmismi, anche quando non ci sono. Capisco che ognuno fa il suo mestiere ma, a volte, c'è un eccesso di allarmismo su RaiTre e i suoi programmi. Ho letto che era a rischio la partenza del programma di Fazio e il giorno dopo il contratto è stato firmato. Lo stesso è successo per il programma della Dandini. Si dimentica che c'è una burocrazia da rispettare, che c'è una procedura complessa". E il presidente della Rai ha osservato ancora: "Farei volentieri una tiratina d'orecchie ai miei colleghi: quanti titoli ho letto sul via libera al contratto di Fazio? Nessuno. Non ci casco a questo tipo di polemiche dopo 46 anni di mestiere".

"Nessuna emergenza nomine Rai3 e Tg3". Sempre parlando della terza rete Rai, Garimberti ha poi assicurato che "non c'è un'emergenza per quanto riguarda le nomine di RaiTre e Tg3", auspicando comunque una soluzione concordata. "Finora abbiamo varato le nomine solo dove c'erano delle urgenze, come nel caso del Tg1 dopo l'uscita di Riotta o del Tg2 con il passaggio di Mazza a RaiUno. Ma in questo caso - ha sottolineato il presidente - urgenze non ce ne sono". La questione nomine, ha sottolineato Garimberti, "spesso si confonde con l'esigenza di riflettere con calma se chi c'è va bene o meno. Si spera di trovare soluzioni concordate in un senso o nell'altro". Al prossimo cda, comunque, "certamente ci sono nomine. Abbiamo bisogno di farne, abbiamo tantissimi interim", ha concluso Garimberti.

Fonte: Repubblica.it
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