ROMA - La Lega insiste sulle questioni che hanno alimentato le polemiche estive: la valorizzazione dei dialetti, il cambiamento di inno, l'utilizzo delle bandiere regionali o locali. E lo fa, stavolta, per bocca del ministro delle Politiche agricole Luca Zaia.
Che comincia con un discorsocalcistico: "Molte realtà come Venezia, Perugia e Palermo lo fanno già - dichiara - ma vorrei che anche i grandi club accogliessero la mia proposta di cucire sulle magliette i simboli della regione o della provincia o della città, a scelta. Sarebbe un modo molto popolare di far conoscere gli stendardi della cultura locale".
L'appello alle squadre viene lanciato nel corso di un'intervista web al programma Klauscondicio. "Tengo a precisare che l'articolo 114 della Costituzione recita che la Repubblica è costituita da Stato, Regioni, Province e Comuni - prosegue Zaia - esiste una sentenza della Corte costituzionale che esorta le regioni a dotarsi di un simbolo e i simboli non nascono dal nulla, o dal marketing, bensì sono frutto della storia di una comunità. Quindi, se le magliette si fregiassero di questi simboli, sarebbe un momento di grande visibilità e identificazione per la comunità locale".
Alla domanda se sia contrario a sostituire l'inno con il 'Va pensiero' prima delle partite, il ministro poi risponde: "Non lo sono. Il 'Va' pensiero' era cantato anche dai patrioti, quindi...".
E Zaia non si lascia nemmeno sfuggire l'occasione di tornare sul tema del dialetto. "Un'edizione del tg regionale in dialetto ci starebbe bene - spiega - magari non in sostituzione delle edizioni già esistenti, ma una aggiuntiva. Non vedo nulla di sacrilego nel fatto che le notizie possano essere comunicate nell'idioma regionale. Potrebbe essere un buon inizio per restituire RaiTre al suo progetto editoriale originale".
Fonte: Repubblica.it
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Che comincia con un discorsocalcistico: "Molte realtà come Venezia, Perugia e Palermo lo fanno già - dichiara - ma vorrei che anche i grandi club accogliessero la mia proposta di cucire sulle magliette i simboli della regione o della provincia o della città, a scelta. Sarebbe un modo molto popolare di far conoscere gli stendardi della cultura locale".
L'appello alle squadre viene lanciato nel corso di un'intervista web al programma Klauscondicio. "Tengo a precisare che l'articolo 114 della Costituzione recita che la Repubblica è costituita da Stato, Regioni, Province e Comuni - prosegue Zaia - esiste una sentenza della Corte costituzionale che esorta le regioni a dotarsi di un simbolo e i simboli non nascono dal nulla, o dal marketing, bensì sono frutto della storia di una comunità. Quindi, se le magliette si fregiassero di questi simboli, sarebbe un momento di grande visibilità e identificazione per la comunità locale".
Alla domanda se sia contrario a sostituire l'inno con il 'Va pensiero' prima delle partite, il ministro poi risponde: "Non lo sono. Il 'Va' pensiero' era cantato anche dai patrioti, quindi...".
E Zaia non si lascia nemmeno sfuggire l'occasione di tornare sul tema del dialetto. "Un'edizione del tg regionale in dialetto ci starebbe bene - spiega - magari non in sostituzione delle edizioni già esistenti, ma una aggiuntiva. Non vedo nulla di sacrilego nel fatto che le notizie possano essere comunicate nell'idioma regionale. Potrebbe essere un buon inizio per restituire RaiTre al suo progetto editoriale originale".
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