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Il veleno nei dettagli


Scusatemi se della (scontata) fiducia al Senato, dell'aggiornamento sulle offese e bestialità di giornata (oggi entra Ciarrapico, esce Bossi che ritira quel che ha detto ieri), di una nuova indagine per riciclaggio su Gaucci («ma il caso Tulliani non c'entra», informano le agenzie, nessuna novità dall'isola di Santa Lucia né dalla Scavolini per stamani), delle (nuove?)accuse di mafia a Schifani, di un altro caso di corruzione nella polizia e di un altro suicidio fra chi ha perso il lavoro parlerò poco, qui, stamani. Trovate tutto nel giornale, dei mesi che ci aspettano dirò qualcosa alla fine.

Il fatto è che ho bisogno del vostro aiuto. È tutto il giorno che mi arrovello su un dettaglio. Vorrei riuscire a capire il senso della nuova sensazionale iniziativa delle Ferrovie dello Stato, annunciata con festosa conferenza stampa. Si tratta di questo: per il mese di ottobre le donne non pagheranno il biglietto del treno, Frecciarossa e Frecciargento comprese. Quando non si fermano in mezzo ai campi per guasto, cosa che accade sovente, in effetti i treni veloci sono comodi seppure cari. Molto di rado ci si trovano famiglie numerose in viaggio di piacere, difatti. Di solito sono persone sole che lavorano al computer e parlano al telefono, spesso di cellulari ne hanno due (a proposito: hanno pensato le Ferrovie a chiedere un sovrapprezzo per ogni cellulare eccedente il primo?

Sarebbe una fonte di reddito). Molto bello, in questi tempi di magra, il pensiero di far viaggiare gli italiani gratis. Però mi chiedo: perché le donne? Cos'hanno fatto gli uomini di male? Leggo il comunicato: biglietto gratis per "mamme mogli e fidanzate" ma "solo se accompagnate" per un minimo di tre persone, bambini fino a 12 anni. Il quadro si precisa: se viaggia la famiglia, anche se famiglia di fatto (valgono le fidanzate, wow), purché si sia riprodotta in almeno un figlio (se no come si fa ad essere in tre? Certo, forse si può portare il nipotino, o chiedere un bimbo in prestito) allora la "madre e moglie" non paga. La ragazza madre dovrà fingere di avere un accompagnatore, può forse accordarsi con uno sconosciuto. La donna che non si sia riprodotta paga.

Quella che viagga sola pure. Io non capisco, e quel poco che capisco mi innervosisce parecchio. Sono i "soggetti deboli"? Le minoranze? A ottobre le donne, a novembre gli anziani, a Natale i musulmani, l'anno venturo i gay? È un premio alla famiglia, un incentivo ad avere figli per non pagare (ma solo fino al 31 ottobre) il biglietto del treno? C'è dietro - e sotto, e di fianco, e dappertutto intorno - a questa iniziativa un'idea che non fa bene alle donne nè agli uomini, non fa bene a nessuno. Certo, non pagare è meglio: ma il prezzo del non detto, il prezzo del messaggio che così si diffonde nel sentimento comune, alla fine, qual è?

Due parole sui prossimi mesi. Il premier ha davanti un terreno minato: come in un videogame arriverà la prova della legge elettorale, prima quella della giustizia, prima ancora quella, imminente, del voto di sfiducia sulla sua posizione di ministro ad interim allo Sviluppo. Un governo debolissimo, ostaggio di Fini e di una manciata di centristi siciliani, con la Lega che scalpita. Vedrete che il mercato dei parlamentari riacquisterà presto vigore. La Camera è l'unico posto dove si muove l'economia, al momento.


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