Alla Rai ormai fa paura persino l’imitazione di Augusto Minzolini. Il direttorissimo del Tg1, in crisi di ascolti dopo aver trasformato il suo Tg in una copia sbiadita del Giornale di Feltri, è entrato in una categoria di intoccabili: niente parodia. E dunque lo spot di “Parla con me” di Serena Dandini, che conteneva una delle splendide imitazioni di Max Paiella, è stato bloccato. «Inopportuno», hanno sentenziato il direttore della comunicazione, Guido Paglia, e da quello della promozione, Gianluca Veronesi. Che c’era di male? Un’anticipazione degli irresistibili duetti tra Serena Dandini e il finto «Minzo», che l’anno scorso reinterpretava grandi hit, da Margherita di Cocciante a We are the Champions dei Queen come inni a Berlusconi.
Gli spot di “Parla con me”, realizzati dalla Rai, sono già in onda da giorni. Quello con il finto Minzolini è l’unico che gli autori della Dandini hanno realizzato in proprio e proposto agli uffici competenti, che l’hanno subito bloccato. Il direttore generale Mauro Masi, che già nei mesi scorsi si era speso per tagliare “Parla con me” da quattro a una puntata a settimana, giura di essere innocente. E ha fatto sapere che vedrà lo spot contestato solo dopo che domani il cda avrà dato il via libera al contratto per la produzione del programma. Già, perché a meno di una settimana dalla messa in onda (martedì prossimo) il cda di Viale Mazzini non ha ancora dato il via libera. Lo farà domani, con tutta probabilità. Ma l’attesa nella redazione della Dandini è snervante, e infatti le bocche sono cucite anche dopo l’ennesimo sgarbo per la censura dello spot. Una censura che, si sussurra, potrebbe ripetersi ancora, anche col programma avviato. «Non sono contratti su cui ci sono conflitti, credo che assolutamente si possa fare», rassicura Giorgio Van Straten, consigliere Rai in quota Pd.
I PROGRAMMI SGRADITI AL PREMIER
All’appello mancano ancora i contratti di Vauro e Marco Travaglio per “Annozero”, che però non sono di competenza del cda. E il rischio è che, come già l’anno scorso, il giornalista vada in onda con Santoro domani sera senza contratto. Per non parlare degli spot di “Annozero”, trasmessi solo da lunedì sera, tre giorni prima della partenza del programma. Tecniche di guerriglia paradossali per un’azienda che dovrebbe promuovere i suoi programmi. «Tecniche dilatorie volte a complicare la vita all’azienda», protesta Van Straten. «Le circolari sulle scalette, sugli ospiti, ora gli spot: si perde solo tempo e si complica la vita a chi lavora», aggiunge. «Domani porterò la questione in Cda».
Le traversie di “Parla con me” non sono mai finite. «Come al solito, una trasmissione pagata con i soldi pubblici si diletta nell’avere come unico bersaglio il governo e si diverte ad aggredirlo», aveva tuonato il premier in Consiglio dei ministri ai primi di maggio. Pochi giorni dopo Masi aveva proposto di tagliare la Dandini da quattro a una puntata. Con tanto di dimissioni minacciate dell’allora direttore di Raitre Antonio Di Bella. Alla fine “Parla con me” riparte. E ai censori non resta che lo spot di Minzolini. Per ora.
---Se hai trovato interessante l'articolo iscriviti ai feed via mail per rimanere sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog
Magari avevo il talento di imitare,sembra tutti fanno soldi con i soldi dei contribuenti,dobbiamo dividere la torta nonè cosi???